I comitati anti-inceneritore a Bruxelles
La petizione dei comitati cittadini contro l'inceneritore di Acerra è all'ordine del giorno della riunione della commissione per le petizioni del Parlamento Europeo che si terrà il 1° dicembre. A comunicarlo, attraverso una e-mail inviata ai firmatari Tommaso Esposito e Virginia Petrellese, la stessa commissione presso il Parlamento Europeo che li invitati a partecipare e a rilasciare una dichiarazione a seguito delle informazioni sul caso che la Commissione Europea dovrà dare alla Commissione petizioni. «Esprimiamo soddisfazione. La notizia ci ripaga dell'impegno di questi anni contro una scelta calata dall'altro che attenta ad un territorio già compromesso sotto il profilo ambientale e sanitario e che non risolve l'emergenza rifiuti in Campania» hanno dichiarato l'avvocato Tommaso Esposito e l'architetto Virginia Petrellese, portavoce della mobilitazione anti-inceneritore. «È un fatto importante che la Commissione Europea, ossia il Governo dell'Unione, sia stato chiamato a dare informazioni al Parlamento europeo sulle lamentate violazioni delle normative comunitarie in materia - prosegue Esposito - che ha già confermato la propria presenza a Bruxelles il prossimo 1 dicembre a rappresentare le ragioni di quanti continuano a non rassegnarsi. Ad Acerra si continua a passare con il rosso. Sarà un caso o forse una coincidenza, ma ci sembra proprio strano che, dopo l'ennesimo fermo tecnico per oltre dieci giorni, ripresa l'attività a singhiozzo dell'impianto di Acerra, ancora in fase di collaudo da parte di Fibe, le emissioni di polveri sottili abbiano ricominciato a superare i livelli consentiti dalla legge». Ormai sono 125 i superamenti registrati dalle centraline dell'Arpac a fronte dei 35 all'anno previsti dalla legge, precisa l’avvocato, «e nessuno dice nulla! È assordante il silenzio delle istituzioni e della politica da quella locale a quella nazionale. Così come continua a non garantire nessuno l'Osservatorio che i controllati si sono nominati e che dal 1 gennaio del prossimo anno dovrebbe esaurire la propria attività». «Chi certifica il rifiuto che arriva all'inceneritore, chi trasporta e dove vengono smaltite le scorie dell'impianto? - si chiede Virginia Petrellese - Bertolaso farebbe bene a parlare di tutto questo invece di portare in giro i giornalisti senza alcun contraddittorio. E cosa fanno Regione, Provincia e Comune?». «Non ci stiamo» concludono i portavoce dei comitati. «Continueremo a fare la nostra parte. Continueremo a portare in ogni sede le nostre ragioni, ad informare la città, a raccogliere le adesioni alla vertenza contro la truffa rappresentata dal Cip6 che sottrae denaro alle vere fonti di energia rinnovabile destinando gran parte del 7% delle nostre bollette di fornitura di energia elettrica agli inceneritori, a richiedere un piano di smaltimento dei rifiuti moderno senza inceneritori e discariche fondato su riuso, raccolta differenziata e riciclaggio che rispetti l'ambiente e tuteli la salute dei cittadini».