"Porta a porta, occorrono 40 nuovi addetti"
Benevento. Rifiuti, questo è il giorno dello «switch off» per i cittadini dei quartieri Capodimonte, Ponticelli e Cretarossa, che ufficialmente domani, ma nella pratica già questa sera, si lasceranno alle spalle il sistema di conferimento nei cassonetti stradali per inaugurare insiema all’Asia l’èra del «porta a porta». Ieri anche i più disinformati (pochi, dopo la capillare opera di comunicazione affidata ad una cooperativa delle Acli) si sono dovuti rendere conto delle novità in arrivo, visto che, strada dopo strada, sono spariti i cassonetti della raccolta indifferenziata, mentre oggi toccherà a quelli della differenziata multimateriale (plastica e alluminio); resteranno al loro posto solo i contenitori per carta e vetro. «Il senso civico e la collaborazione dei cittadini saranno decisivi per il successo del nuovo corso» dichiara Lucio Lonardo, presidente dell’Asia. L’azienda punta da anni sull’informazione e la sensibilizzazione degli utenti. «Stiamo portando avanti un ottimo lavoro con le scuole: i bambini sono ecologisti nati, e con loro la città avrà certamente un futuro più pulito. Abbiamo invece qualche problema con il presente» ironizza Lonardo, ammettendo che, malgrado la percentuale di differenziata sia in costante crescita da anni, c’è ancora una fetta della popolazione refrattaria a qualsiasi argomentazione di tipo ambientalista, se questa comporta un impegno personale anche minimo come quello di separare i rifiuti. Ecco perché non si esclude un rafforzamento delle sanzioni a carico di chi disattende le disposizioni in materia di differenziata, «ma bisognerebbe anche garantire la certezza della pena, e questo non dipende solo da noi». L’Asia avrebbe bisogno del supporto di vigili urbani, nelle loro vesti di operatori della polizia sanitaria. Però i vigili sono pochi rispetto alle tante esigenze della città, così come sono pochi gli operatori dell’azienda di igiene ambientale. Ed è proprio per questo che per ora non esiste un calendario relativo all’introduzione della differenziata porta a porta anche negli altri quartieri della città. «Già per assicurare il servizio nei tre quartieri-pilota, non potendo fare assunzioni - spiega Lonardo - abbiamo dovuto rivedere la nostra organizzazione ed acquistare nuovi mezzi (spazzatrici meccaniche e compattatori mono-operatore) che, facendoci ”risparmiare” lavoratori su alcuni fronti, ci consentono di destinarli al porta a porta». Siccome i conti dell’Asia vanno meglio, non è detto però che nel giro di qualche mese le cose non possano cambiare. Meglio però non sperare nei miracoli: per estendere il porta a porta a tutte le utenze ci vorrebbero almeno 40 dipendenti in più, «realisticamente potremmo sperare di ottenerne prima o poi 15, dal momento che le nostre assunzioni, quelle del Comune e quelle dell’Amts fanno parte di un unico plafond che in questo momento è come una coperta troppo corta». Ma torniamo al presente: la frazione organica dei rifiuti, raccolta a partire da questa sera, continuerà per ora ad essere spedita in Sicilia, visto che il piccolo impianto di compostaggio di Molinara non è in grado di trattarla e che ci sono stati problemi con altre strutture più vicine, come quella di Lacedonia. Una situazione che fa arrabbiare moltissimo Lonardo: «Abbiamo chiesto tante volte alla Regione di poter realizzare un impianto di digestione anaerobica, scontrandoci puntualmente con un immobilismo ed un’inefficienza disarmanti. Nei confronti delle istanze di Benevento c’è stato da parte di Napoli un ostracismo che i nostri rappresentanti regionali non si sono molto impegnati a contrastare, evidentemente perché troppo concentrati - conclude sarcasticamente il numero uno dell’Asia - su altri fronti considerati più ”nobili” come quello della Scuola per la magistratura».