Le diffide Entro dicembre la decisione del ministero sullo scioglimento

Differenziata, quattro Comuni a rischio

Nel mirino Aversa, S. Marcellino, Trentola e Castelvolturno
19 novembre 2009 - Lorenzo Calò
Fonte: Il Mattino

«C’è ancora immondizia nelle strade, soprattutto in provincia di Napoli e di Caserta. Il problema non riguarda gli impianti e le discariche, riguarda chi ha il compito di raccoglierla e toglierla dalle strade». Il sottosegretario all’emergenza rifiuti Guido Bertolaso è stato chiaro. Ma non tenero. Specialmente sui dati (quelli ufficiali) relativi alla raccolta differenziata. E le diffide ai Comuni inadempienti restano ancora nero su bianco. Fra una settimana il Consiglio dei ministri approverà il decreto che sancisce, al 31 dicembre 2009, la chiusura della fase di emergenza. «Entro questa data - chiarisce Bertolaso - valuteremo se commissariare o meno i comuni inadempienti». Sul tavolo del ministro Maroni sono approdati quattro dossier, un numero ben più ridotto (l’istruttoria è stata chiusa lo scorso settembre) rispetto alla black list che la struttura del sottosegretario aveva redatto a luglio: a finire fra i cattivi Casal di Principe, Castelvolturno, San Marcellino, Aversa, Trentola Ducenta, Maddaloni e Casaluce nel Casertano; Giugliano, Afragola, Qualiano e Nola nel Napoletano. Oggi a rischiare sono Castelvolturno, San Marcellino, Aversa e Trentola. Valutazioni su cui ci sarà ampia disamina nella relazione al Parlamento che Bertolaso presenterà nei prossimi giorni e che ricostruirà le tappe fondamentali degli ultimi 18 mesi di gestione straordinaria ma anche i quindici anni dell’emergenza in Campania: 11 commissari, 7 decreti legge, 128 ordinanze della protezione civile, una media di raccolta differenziata che non va oltre il 17 per cento rispetto al 25 programmato, un costo di almeno 360 milioni di euro solo per l’ultima fase. E ieri Bertolaso ha svolto anche un briefing operativo sull’ampliamento della discarica di San Tammaro, in provincia di Caserta, aperta lo scorso 11 giugno, giunta sinora alla terza piazzola (su dieci progettate) con la quarta in collaudo. L’impianto - gestito dal consorzio Salerno 2 - ha subito in quattro mesi tre attentati incendiari dolosi, l’ultimo lo scorso 8 novembre. Quando sarà a regime l’invaso sarà in grado di assorbire oltre un milione e 300 mila tonnellate di immondizia; lì dovrà anche essere realizzato un sito di compostaggio. Ma occorre rafforzare la vigilanza.

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