Patto tra istituzioni contro la megacentrale

L’Asi vota all’unanimità la proposta di espropriare l’area
La Provincia costituisce una prima task force di tecnici
17 novembre 2009 - Michele De Leo, Nicola Diluiso
Fonte: Il Mattino Avellino

Flumeri. Centrale Edison, istituzioni in campo contro la creazione dell’impianto. L’Asi vota all’unanimità la proposta del presidente Pietro Foglia di espropriare i quaranta ettari di terreno assegnati all’Irisbus e di utilizzarli per la creazione di uno scalo merci a servizio della stazione logistica. L’ente Provincia, a sua volta, vara la task force per evitare l’insediamento della centrale termoelettrica. Un pool di tecnici redigerà la relazione tecnico-amministrativa da inviare al Ministero dello Sviluppo Economico. Lo studio, oltre a mettere in evidenza le «incongruenze» del progetto Edison, consentirà a Palazzo Caracciolo di chiedere al Ministero che per il prossimo incontro a Roma l’ente di Palazzo Caracciolo venga invitato per competenza e non per conoscenza. Una differenza sostanziale in quelle che potrebbero essere le scelte del Ministero - settore Energia - per la decisione finale. Lo studio di settore avviato dal gruppo di lavoro ruoterà - per gli aspetti di ordine tecnico - intorno alle peculiarità progettuali, mentre per gli aspetti amministrativi consentirà di verificare se la Fiat può cedere alla Edison i terreni individuati per costruirvi la centrale a turbogas, oppure se il progetto della società ex Fiat Energia, nonostante il pagamento della tassa istruttiva e la sua riattivazione, sia ancora attuabile, considerato che le vecchie procedure di deliberazione governative sono cambiate. Ma l’impegno della giunta Sibilia, in particolare del consigliere delegato (in sinergia con l’assessore all’ambiente Domenico Gamabcorta) Franco Di Cecilia, va oltre. In in via di elaborazione pure la delibera che verrà discussa ed approvata nel corso della sessione consiliare programmata per il 28 novembre. Nelle prossime ore, intanto, anche il sindaco di Flumeri, Antonio Giacobbe, renderà note le nuove iniziative da mettere in pratica per tenere viva l’attenzione su questa vicenda. Mentre crescono le adesione dei cittadini al neocomitato «Sentinelle dell’Ufita» costituito di concerto con l’Università Popolare Irpinia, Cittadinanzattiva e la «Comunità Provvisoria». Raggiunte 500 iscrizioni. Intanto regitra commenti positivi l’iniziativa del presidente Asi, Pietro Foglia. Una fetta dei quaranta ettari interessati all’esproprio sarà destinata anche a nuovi insediamenti industriali. La Irisbus, proprietaria del terreno, potrà presentare eventuali controdeduzioni entro trenta giorni dalla notifica della deliberazione. Foglia, però, appare determinato a portare avanti una procedura che metterebbe la parola fine al timore di una centrale termoelettrica nel territorio di Flumeri. L’eventuale opposizione alla procedura di esproprio potrà essere mossa in sede di Tribunale amministrativo. Il consiglio di amministrazione dell’Asi, nel frattempo, ha deliberato l’indizione del bando di gara per il completamento del centro servizi - con annesso eliporto - dell’area industriale di Pianodardine. Un progetto, finanziato per un milione e ottocentomila euro, che prevede, tra l’altro, la realizzazione della nuova sede del consorzio e di una sala congressi. L’area, inoltre, verrà infrastrutturata per assicurare ad aziende ed utenti tutti i servizi primari, dalla sala medica ad un punto ristoro. I fondi a disposizione rientrano nel parco progetti della regione Campania. Il completamento del complesso a supporto dell’agglomerato industriale di Pianodardine permetterà il definitivo salto di qualità all’area industriale cittadina che, negli ultimi mesi, ha vissuto una fase di profonda difficoltà.

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