Alluvioni, frane, esondazioni: dal rapporto di Legambiente e Protezione civile emerge un quadro molto allarmante

Dissesto, a rischio quasi tutto il Sannio

Nella «zona rossa» ben 75 comuni; la situazione più critica a Bucciano
14 novembre 2009 - Amedeo Picariello
Fonte: Il Mattino Avellino

Con il 96% dei comuni in zona rossa, quella di Benevento è la seconda provincia campana dopo Salerno nella lista dei grandi rischi per frane e alluvioni stilata da Legambiente e dalla Protezione civile. Il rapporto 2009, che rende un quadro con dati aggiornati all'ottobre scorso, fa fare un bel salto indietro al Sannio sul versante degli interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico messi in campo dalle amministrazioni comunali. Nel 2008 era stati nove i comuni con pagelle assai negative: quest'anno invece la lista nera si è ulteriormente allungata passando a quota 14. Il dossier che è stato diffuso proprio negli stessi giorni in cui ad Ischia il fango è tornato ad essere assassino, mette in correlazione le zone dove il pericolo di smottamenti o di allagamenti è allarmante con gli interventi posti in essere dagli enti locali per evitare i disastri e per intervenire come macchina di soccorsi quando si verificano calamità naturali. Nella mappatura su scala provinciale, dal dossier emerge che nella provincia beneventana ci sono 39 comuni dove c'è un concreto rischio di frane, quattro, invece, dove la vicinanza ai corsi d'acqua espone la popolazione e il territorio alle conseguenze nefaste di un esondazione o di un'alluvione e ben 32 dove ci sono tutti e due i rischi. A conti fatti ben 75 comuni dove occorre mettere mano subito. Il peggior risultato è per Bucciano che ha rimediato una netta insufficienza che in termini di giudizio dice poco, ma che tradotto in voti sta per un 1,5. È in fondo alla lista nera della regione insieme al comune irpino di Flumeri a quello salernitan di Altavilla Silentina e a Polla, provincia di Napoli. Secondo Legambiente e Protezione civile Bucciano presenta interi nuclei abitati esposti a smottamenti e il comune è carente sotto il profilo della manutenzione ordinaria delle sponde e delle opere di difesa idraulica. Non stanno certo meglio Apollosa, Buonalbergo e Paolisi che in pagella beccano rispettivamente voti dal due al due e mezzo e che oltre ai quartieri a rischio hanno sui propri territori anche industrie in arre a rischio idrogeologico. Risalendo la china, si fa per dire, sempre tra le amministrazione con giudici negativi, troviamo Cautano, Casalduni, Forchia, Faicchio, Reino e Montesarchio che rimediano dal tre al tre mezzo. Anche in questo caso abitazioni e opifici produttivi in fasce del territorio considerate pericolose. Giudizio di mediocrità (il voto è il cinque e il cinque e mezzo) per Pietrelcina, Apice, Dugenta e Campolattaro dove qualcosina in più è stata fatta, ma siamo ancora lontani dalla sufficienza. L'unico comune della provincia di Benevento che supera la soglia del rischio è Arpaise che ottiene un bel sei e mezzo dove ci sono state operazioni di delocalizzazione sia di contesti abitativi che di aziende da aree del comune ritenute a rischio.

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