Rifiuti, chiuse altre due inchieste
La Procura chiude altri due capitoli d´inchiesta sulla gestione della crisi rifiuti in Campania. Con 18 indagati arriva a conclusione il filone riguardante la discarica di Lo Uttaro, in provincia di Caserta. Sono 15 invece i destinatari dell´avviso firmato al termine dell´indagine sui presunti falsi nei collaudi degli impianti di cdr. Sui fatti di Lo Uttaro hanno indagato i pm Lucia Esposito, Pasquale Ucci e Milena Cortigiano insieme al procuratore Giandomenico Lepore che è anche procuratore regionale per l´emergenza rifiuti. In questo procedimento i pm contestano a quattro indagati di aver «cagionato un disastro ambientale costituito dall´inquinamento irreversibile del sito illecitamente utilizzato per la discarica e delle false acquifere».
Nei confronti di Aniello Mastropietro, titolare dell´ex discarica poi divenuta Lo Uttaro, l´accusa è motivata sull´ipotesi che ilsito sia stato «illecitamente» ampliato, sulla mancata impermeabilizzazione delle falde acquifere e sul fatto di non aver rimosso il percolato. Ad Antonio Limatola, amministratore del consorzio di bacino Acsa Ce3, Pasquale Moschella responsabile dell´ex impianto cdr di Santa Maria Capua Vetere (difeso dall´avvocato Ilaria Criscuolo) ed Emilia Tarantino, commissario governativo del consorzio Ce4 che gestiva il sito di trasferenza di Parco Saurino, l´ipotesi di disastro viene prospettata «per aver posto in essere illeciti sversamenti di rifiuti pericolosi» e per non averli poi interrotti.
Tutti gli indagati hanno sempre respinto le accuse e potranno replicare alle conclusioni dei pubblici ministeri nei successivi passaggi del procedimento e hanno a disposizione venti giorni di tempo dalla notifica degli avvisi per presentare memorie, chiedere interrogatori o proporre supplementi d´indagine. Poi la parola tornerà alla Procura che dovrà decidere se e per quali indagati chiedere il rinvio a giudizio. Lo stesso discorso vale per il troncone sui collaudi, indagine condotta dai pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, che coinvolge professionisti e collaudatori degli impianti di cdr tra il 2001 e il 2006 accusati di aver dato via libera a impianti ritenuti in realtà non in regola. Fra gli indagati, il presidente della Provincia di Benevento Aniello Cimitile (difeso dall´avvocato Claudio Botti) coinvolto in qualità di presidente della commissione di collaudo per l´impianto di Casalduni, Mario Gily (difeso dall´avvocato Arturo Frojo) Giuseppe Vacca (assistito da Giuseppe Fusco) e l´architetto Claudio De Biasio (assistito da Carlo De Stavola e Mauro Valentino) l´unico ad essere indagato anche (per falso) nella vicenda Lo Uttaro. I pm Noviello e Sirleo hanno presentato richiesta di archiviazione per alcuni episodio del filone sui collaudi che risultano già prescritti.