Scontro sull'ispezione in Procura Il Pdl: s'indaghi, li Pd: sfacciati
I deputati del Pdl Giorgio Stracquadanio, Manlio Contento, Giancarlo Lehner e Silvano Moffa hanno chiesto, in una interrogazione al ministro della Giustizia Angelino Alfano, l'invio di «una ispezione presso la Procura di Napoli al fine di verificare la fondatezza dei succitati gravi rilievi espressi dal procuratore generale Vincenzo Galgano in una intervista al Corriere del Mezzogiorno sul modo di amministrare la giustizia da parte di alcuni pm napoletani». Oggi, sulla prima pagina del Corriere del Mezzogiorno, Galgano afferma che «certe reazioni esagerate, incontrollate e irragionevoli alle mie parole possono giustificare un'indagine di questo tipo». «Chi parla di giustizia ad orologeria», ha commentato criticamente la capogruppo del Pd nella giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera, Marilena Samperi, «deve spiegare su quali basi il ministro Alfano dovrebbe disporre un'ispezione nella procura di Napoli per presunte sospette dichiarazioni del procuratore Galgano di oltre un mese fa. Auspico che il ministro Alfano prenda le distanze da questa sfacciata ispezione ad orologeria che è tempestiva solo con la richiesta di autorizzazione per l'arresto del sottosegretario Cosentino». Intanto, sul versante politico, è pi che probabile che Silvio Berlusconi prenda ancora parecchio tempo prima di sciogliere la riserva sulla candidatura campana del centrodestra. Anche perché pare che nelle ultime ore la contesa tra il premier e il presidente della Camera, Gianfranco Fini, sia ancora lontana dalla possibile risoluzione. Cosentino, dal canto suo, non fa cenno di voler fare un passo indietro. Mentre un'altra possibile ipotesi potrebbe essere quella di aver garantito il posto di sottosegretario all'economia e di rimanere a capo del Pdl campano, ma di «riflettere» sulla possibilità di essere candidato alla Regione. Fini, con una dichiarazione, è tornato a ripe - tere che «la candidatura di Cosentino in Campania è inopportuna e non sarà candidato, e che Berlusconi condivide questa opportunità». L'ennesimo stop da parte del presidente della Camera che con questa sua nuova formulazione impegna anche il presidente del Consiglio. Il deputato ex di An, Amedeo Laboccetta, ha affermato che «allo stato, dopo quello che è successo in Campania, non si pu pi ragionare con la logica delle quote e invita a «estrapolare il caso Campania dal contesto nazionale». Laboccetta sostie - ne che se il sottosegretario all'economia dovesse rinunciare alla corsa per palazzo Santa Lucia «il migliore candidato sia il senatore e sottosegretario al welfare Pasquale Viespolb>. Anche il vicecapogruppo alla Camera del Popolo della Libertà, Italo Bocchino, ha confermato nel corso di una trasmissione televisiva che «siamo sempre stati perplessi sulla candidatura di Cosentino, perché da tempo circolavano voci di inchieste. Detto questo, per , devo dire che su di lui c'è davvero poco, nulla che faccia riferimento a un concorso esterno in associazione mafiosa. Caso mai, un po' di malcostume: assunzioni, raccomandazioni». E anche l'altro vicecapogruppo alla Camera, Marcello Taglialatela, ha ieri soste - nuto la necessità che sulla candidatura in Campania «si vada al di là delle quote». Insomma, la necessità di riposizionarsi da parte dei parlamentari campani del centro- destra è evidente, soprattutto per evitare che le decisioni calate dall'alto possano rivelarsi ben pi dirompenti della stessa candidatura Cosentino. E così, ieri assieme a quella già nota di Viespoli si è incominciata a fare largo anche quella di Taglialatela. Intanto, l'audizione del sottosegretario all'economia in giunta per le autorizzazioni a procedere è stata rinviata a mercoledì prossimo. Il relatore in giunta, Nino Lo Presti, ha sollevato l'obiezione sul perché «la richiesta di arresto sia arrivata soltanto ora, dato che Cosentino risulta indagato dal 2001? Mi chiedo», ha proseguito Lo Presti, «perché le esigenze cautelari arrivano solo ora? Tra l'altro, nell'ordinanza si parla di condotta delittuosa avvenuta in provincia di Caserta sin dall'inizio degli anni 90 e perdurante. Ma allora», ha concluso, «Cosentino ha raggiunto un record: sono venti anni che risulta indagato».