La Pianura del fiume Volturno

31 gennaio 2008 - Prof. Franco Ortolani (Ordinario di Geologia )

La Pianura del fiume Volturno rappresenta una parte significativa della terra fertilissima, ricca di acqua, che fin dall´antichità è stata chiamata Campania Felix.
La sinergia tra evoluzione geologica, risorse ambientali e professionalità degli agricoltori consente di definire l´area un vero monumento ambientale, irriproducibile e di importanza strategica per la produzione agro-alimentare e per l´assetto socio-economico della Regione Campania: oggi e nel futuro.

La Pianura del Volturno rappresenta uno dei "salotti buoni" dell´agricoltura del Mezzogiorno d´Italia; come tale va valorizzata e tutelata e preservata anche per le generazioni future.
Venendo meno al buon senso, agli impegni già assunti per il recupero ambientale e il rilancio economico dell´area compresa nel Comune di Santa Maria la Fossa denominata Ferrandelle, questa parte della Pianura è stata individuata, dal Commissario Governativo, di importanza strategica per "salvare la Campania" dai rifiuti. Come? Trasformandola definitivamente in una pattumiera.

Come si sa, una nota "famiglia casertana" si è impossessata tempo fa della terra di Ferrandelle sottraendola all´agricoltura e iniziando la sua conversione in discarica. Il sequestro dell´azienda, da parte della Magistratura, aveva avviato il ritorno a "Terra di Lavoro" del fertilissimo territorio. L´azione del Commissario Governativo rappresenta un inspiegabile ritorno sulla via del degrado e una minaccia seria ed evidente per tutte le attività agricole praticate nell´area circostante.
La "famiglia" aveva avuto l´intuizione malsana e aveva iniziato a tracciare il solco, la magistratura aveva sradicato l´erba infestante che aveva cominciato a crescere, il Commissario Straordinario per l´Emergenza Rifiuti in Campania vi risemina l´erbaccia destinando alla distruzione i terreni piu´ fertili del mondo.
Va sottolineato che le caratteristiche geoambientali dell´area individuata dal Commissario Straordinario per accumularvi rifiuti inquinanti, nel Comune di Santa Maria la Fossa, evidenziano palesemente che l´area non è idonea per la realizzazione di una discarica definitiva o di stoccaggio provvisorio.
L´area è intensamente coltivata con attività specializzate e di pregio che sarebbero irreversibilmente danneggiate dall´irresponsabile accumulo di materiali inquinanti nelle vicinanze. La falda estremamente superficiale sarebbe facilmente inquinata e gli inquinanti sarebbero dispersi verso valle andando ad interessare numerose aziende agricole. I sedimenti presenti nel sottosuolo sono notoriamente soggetti a costipazioni differenziate che provocherebbero irreparabili rotture nel materiale impermeabile sistemato alla base delle sostanze inquinante. Si aggiunga che i teli usati per l´impermeabilizzazione sono garantiti per un periodo inferiore a 20 anni. E´ stato evidenziato da ricerche svolte dal Prof. Favaretti dell´Università di Padova che il percolato interagisce con i minerali argillosi presenti nello strato argilloso da realizzare alla base del telo, modificandone la struttura e rendendo permeabile l´originario strato argilloso; ne consegue che dopo un periodo compreso tra 10 e 20 anni i rifiuti inquinanti non sarebbero piu´ isolati dal substrato e inquinerebbero la sottostante falda. I metalli pesanti presenti nei rifiuti, come è noto, non decadono con il tempo e conservano tutto il loro micidiale potere inquinante per molti millenni.
Da quanto sopra descritto si evince che persone dotate di normale buon senso sono in grado di comprendere che l´area in esame è palesemente e assolutamente non idonea per la realizzazione di un accumulo di materiali inquinanti.
Per togliere la spazzatura dalle strade, accumulatasi per colpa dell´incapacità delle strutture commissariali, non si può rovinare il salotto buono dell´agricoltura regionale.
Perché i rappresentanti delle istituzioni sovracomunali non intervengono in difesa delle risorse ambientali strategiche e irriproducibili fornendo valide e realizzabili soluzioni per smantellare definitivamente lo "scandalo rifiuti"? Tacendo, come hanno fatto finora assistendo passivamente alle inefficaci e molto costose azioni commissariali, che con il placet dei vari Consigli dei Ministri hanno fatto scivolare verso il degrado ambientale e socio-economico la Campania, continuano a manifestare la loro incapacità di governare, sudditanza e complicità. Tale comportamento fa dilagare sempre di più, nei cittadini, la Sindrome di BISB (Basta con gli Incapaci, le Sanguisughe e i Bugiardi).
La crisi ambientale e socio.-economica continuerà ad aggravarsi. I cittadini della Campania non possono tollerare un governo "governato da altri" che assiste inerme alla distruzione dell´immagine e delle attività economiche della regione. A proposito, lo sfascio ambientale ed economico della Campania, a vantaggio di chi si sta verificando?


Prof. Franco Ortolani
Ordinario di Geologia
Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio, Università di
Napoli Federico II

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