Dallo smaltimento dei rifiuti alle cene elettorali, le accuse di due imprenditori

In una decina di verbali rivelazioni e ricostruzioni di incontri e conversazioni, I certificati antirnafia ottenuti da alcune aziende nconducihih ai Casalesi
10 novembre 2009 - G.C.
Fonte: Il Messaggero

il business dell'emergenza rifiuti e la gestione degli appalti. Le cene elettorali e certe pericolose compagnie. Infine, il rilascio delle certificazioni antirnafia a ditte in odor di camorra. E su questo sfondo che si materializzano le grane giudiziarie per il sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino. A tirarlo in causa sono stati alcuni collaboratori e testimoni di giustizia. Due imprenditori, in particolare, hanno riempito pagina e pagine di verbali davanti ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia: Sergio Orsi (fratello di Michele, ucciso dai Casalesi il primo giugno del 2008); e Gaetano Vassallo, l'imprenditore che trasformò in oro il traffico di rifiuti tossici provenienti dal Nord verso la Campania. I due, dunque, hanno parlato a lungo del ruolo di alcuni insospettabili personaggi nel grande affare dell'emergenza rifiuti in Campania e dei presunti contatti tra esponenti politici e il clan dei Casalesi, Parte del contenuto di questi verbali è emerso all'indomani della udienza preliminare celebrata un anno fa davanti al giudice Enrico Campoli, nella quale era imputato il parlamentare di An Mario Landolfi ed i vertici del consorzio intercomunale di bacino Caserta 4. Una decina i verbali raccolti dal pubblico ministero Alessandro Miita: pagine scottanti, dense di rivelazioni e ricostruzioni (anche molto dettagliate) di incontri e conversazioni anche con esponenti politici nazionali. Vassallo svela gli intrecci perversi del rapporto con la politica, fomendo il quadro del presunto sistema di corruttela (con i relativi tariffari) che avrebbe garantito ad alcune aziende riconducibili al dan dei Casalesi di ottenere i necessari certificati antimafia per poter operare; accusa anche un ispettore del lavoro, membro della commissione per il rilascio dei certificati antimafia che fa capo alla Prefettura di Caserta.
Ma è il capitolo relativo ai presunti rapporti tra la carnorra e il sottosegretario all'Economia che in queste ore torna di grande attualità. Oltre a rivolgere accuse nei confronti di Mario Landolfi (avrebbe chiesto a personaggi vicini al dan dei Casalesi «assunzioni presso l'Eco/4, e in cambio si sarebbe detto a disposizione del dan al fine di consentire l'aggiudicazione di appalti, intervenendo su politici locali opertrasferimenti di affiliati detenuti»), l'imprenditore pentito punta il dito contro Cosentino. Anche il coordinatore regionale del Pdl - dichiara il collaboratore - si sarebbe dato da fare per ottenere il trasferimento da un carcere all'altro di Salvatore Cantiello, detto «Carusiello». Poi riferisde di incontri convocati da Francesco Bidognètti «per sostenere il candidato di Forza Italia in occasione delle elezioni provinciali»; di cene tenute in periodi preelettorali ai quali partecipavano noti camorristi di Terra di Lavoro. E aggiunge: «So che Cosentino aveva un interesse diretto nella società Eco/4, che avrebbe dovuto realizzare un termovalorizzatore a santa Maria La Fossa. Poiché i rapporti intemi tra Schiavone e Bidognetti erano mutati, Cosentino e i fratelli Orsi lasciarono il gruppo Bidognetti, passando con Schiavone».

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