L'ipotesi di reato è concorso esterno in associazione camorristica Il Sottosegretario: respingo ogni accusa, pronto a rinunciare a qualsiasi protezione

Campania, scoppia il caso Cosentino

Sarebbe imminente l'arrivo alla Camera di una richiesta per l'esecuzione di una misura cautelare nei confronti del possibile candidato Pdl alle Regionali
10 novembre 2009 - Valeria Chianese
Fonte: Avvenire

In Campapia scoppia il caso Cosentino. E già molto pùi di un fantasma agitato dagli oppositori (interni al suo stesso partito) la vicenda giudiziaria che da mesi coinvolge il sottosegretario all'Economia, coordinatore del Pdl in Campania, Nicola Cosentino, accreditato come probabile candidato di centrodestra alla presidenza della Regione. Ieri è stata firmata dai magistrati napoletani, e starebbe per essere inoltrata alla Camera, la richiesta di autorizzazione per l'esecuzione di una misura cautelare nei confronti dell'esponente Pdl. «Alla presidenza della Camera non risulta pervenuta, allo stato, alcuna richiesta dall'autorità giudiziaria» ha comunque precisato in serata, riferendosi al caso Cosentino, Fabrizio Alfano, portavoce del presidente della Camera.
Il sottosegretario è stato tirato pesantemente in ballo da alcuni pentiti del potente dan casertano dei Casalesi. In particolare da Gaetano Vassallo, l'uomo delle discariche e del traffico di rifiuti illegali, che in Procura ha raccontato di aver assistito alla consegna di una busta gialla con cinquanta milioni di lire a Cosentino, non ancora sottosegretario di Forza Italia. Soldi che sarebbero stati versati a mo di tangente, o di contributo elettorale, da Michele Orsi, l'imprenditore del settore rifiuti ucciso dalla camorra a Casal di Principe nel maggio dello scorso anno, e dal fratello Sergio, attualmente detenuto, che per ha smentito. L'ipotesi dei magistrati la misura cautelare è stata emessa dal gip Raffaele Piccirillo, su richiesta dei pm Alessandro Miita e Giuseppe Narducci a carico di Cosentino, è di concorso esterno in associazione camorristica. La posizione di altri indagati coinvolti nello stesso procedimento, sui quali pendono richieste di misure cautelari, sarebbe stata stralciata. Ieri stesso il legale di Cosentino, l'avvocato Stefano Montone, si è recato dal procuratore Giovandomenico Lepore e dal gip Piccirifio.
Il penalista negli ultimi tempi aveva informato i magistrati che il sottosegretario era disponibile a presentarsi per dichiarazioni spontanee o per rendere interrogatorio, ma gli inquirenti ha spiegato il legale non hanno ritenuto di dover accogliere tali richieste.
Sulla candidatura di Cosentino a presidente della Regione Campania, di cui fino alla mattina dell altro ieri si aspettava solo l'ufficializzazione, era già sceso il gelo con le dichiarazioni di Gianfranco Fini, che aveva escluso che alle elezioni si potessero presentare candidati che comparivano in inchieste della magistratura. «Alcune candidature sono inopportune», sono state le parole pronunciate dal presidente della Camera domenica sera. Dal canto suo, Cosentino ha sempre sostenuto di essere sereno: «Ripongo piena fiducia nella magistratura e sono a disposizione per qualsiasi tipo di iniziativa che gli inquirenti vorranno assumere per l'accertamento della verità; sono pronto a rinunciare a qualsiasi scudo di protezione legato al mio ruolo di parlamentare. Respingo ogni accusa che anche subdolamente mi viene addebitata e sottolineo che la mia condotta, pubblica e privata, era, È e resterà limpida. Sono convintc che tali strumentalizzazioni provengono da ambienti della conservazione che ostacolano con tutti mezzi, a Napoli e in Campania, il processo di cambiamento che intendo avviare con l'apertura di una nuova stagione politica che avrà finalmente il centrodestra protagonista».

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