E il pentito svelò il patto anti-magistrati

11 novembre 2009
Fonte: Il Mattino

Anni Novanta, l’allora guaglione dei casalesi Dario De Simone ce l’ha con i magistrati che gli danno la caccia. E da latitante - secondo un racconto fatto da pentito - si confidò con l’allora consigliere locale di Forza Italia Nicola Cosentino. Un colloquio privo di riscontri, come gran parte delle dichiarazioni rese da De Simone, che viene inserito nel mandato di cattura a carico dello stesso Cosentino. Un racconto in cui vengono citati i due procuratori aggiunti Federico Cafiero de Raho e Francesco Greco, entrambi titolari in passato delle indagini contro i casalesi. Spiega De Simone: «Ricordo che parlavamo anche degli orientamenti politici dei giudici che si occupavano delle nostre vicende, in particolare di Greco e Cafiero che ritenevamo particolarmente agguerriti nei nostri confronti. Arrivammo alla conclusione che l’affermazione di Forza Italia avrebbe potuto mutare la situazione, nel senso che i giudici di sinistra sarebbero stati ridimensionati, non avrebbero più avuto quel potere che avevano alla Procura di Napoli». Ma non è tutto. Oltre a De Simone, spuntano anche le accuse dei nuovi pentiti. Ad accusare Cosentino è uno dei killer della strage di Castelvolturno (18 settembre 2008) in cui furono uccisi sei immigrati africani. Si tratta di Oreste Spagnuolo: l’uomo faceva parte del commando capeggiato da Setola, il capo della fazione «stragista» dei Casalesi. «Per quanto concerne i rapporti del clan con i politici - racconta Spagnuolo ai magistrati - posso soltanto dire che Setola in un’occasione, vedendo in tv Cosentino, disse che era un “amico di Cicciotto”, facendo riferimento ai tempi in cui Bidognetti era libero. Vedendolo in televisione ne parlò bene». Ma non è l’unica dichiarazione de relato fatta da un pentito. È il 28 agosto 2008 e Gaetano Vassallo parla con i magistrati per «ricostruire tutte le vicende concernenti i miei incontri con Cosentino e i suoi rapporti con i diversi clan». «La mia conoscenza con Cosentino risale a molti anni addietro, negli anni ’80, quando lo stesso era appena uscito dall’allora Psdi e si era candidato alla Provincia. Ricordo che in quell’occasione fui contattato da Bernardo Cirillo il quale mi disse che dovevamo organizzare un incontro per Cosentino che era uno dei “nostri” candidati di riferimento. In particolare, Cirillo specificò che era stato proprio lo “zio” a far arrivare questo messaggio».

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