Dal tavolo istituzionale un impegno trasversale per giungere alla revisione del piano energetico

Flumeri, tutti in campo contro la centrale

Da ente Provincia, comuni e consiglieri regionali arriva un altro no alla costruzione dell’impianto
10 novembre 2009 - Nicola Diluiso
Fonte: Il Mattino Avellino

Flumeri. La politica si sveste dei propri colori e si unifica per fronteggiare l’insediamento della centrale Edison. Il tavolo istituzionale svoltosi ieri pomeriggio a Flumeri ha sancito un patto di ferro tra le amministrazioni comunali, gli enti territoriali, la Provincia di Avellino ed i consiglieri regionali irpini. Tutti sono per il «no» alle centrale Edison. Un diniego comprovato non tanto da forme di oltranzismo, ma dal riscontrato ruolo strategico della Valle dell’Ufita rispetto ai progetti d’investimento futuri (Contursi-Lioni-Grottaminarda, piattaforma logistica, stazione ferroviaria ad alta capacità, zone Pip) sui quali la stessa Regione e il Governo hanno scommesso. «L’ente che rappresento – ha assicurato in chiusura il presidente della Provincia, Cosimo Sibilia – confermerà la propria linea di dissenso a questo progetto inutile, garantendo un continuo confronto istituzionale necessario per la tutela dell’area». L’anello debole di un fronte unico è rappresentato dalla posizione «favorevole» della Regione Campania (vedi piano energetico nel 2006). Ma ora la battaglia istituzionale, che ieri sera ha ottenuto l’adesione del neocomitato «Le sentinelle dell’Ufita» (già 320 iscritti) e del circolo di Legambiente di Ariano Irpino, si sposta presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Non un modo per scaricarsi di responsabilità («l’impegno di noi consiglieri regionali sarà integrale a Palazzo Santa Lucia», hanno confermato Roberto Castelluccio, Mario Sena, Luigi Anzalone e Giusto), ma tenuto conto che la costruzione delle centrali rientrerebbe nelle procedure d’urgenza, stavolta le procedure del via si realizzeranno a Roma. «La nostra battaglia – dice Angelo Giusto – si dovrà trasferire presso il Ministero dello Sviluppo Economico». Già, ma intanto, non poche le indicazioni che ieri sono emerse dal tavolo istituzionale. Franco Di Cecilia, capogruppo Pdl in seno al consiglio provinciale, ha proposto di «discutere e approvare nel prossimo consiglio una nuova delibera di contrarietà». E ancora è stato avanzata la proposta stilare un piano energetico provinciale, come pure è stata ribadita l’idea di espropriare i 400mila metri quadrati di terreni (sito individuato per l’ubicazione della centrale da 380 megawatt) inutilizzati da Fiat. E a riguardo il presidente dell’Asi, Pietro Foglia, denunciando un vizio tecnico, politico e legale del progetto, annuncia: «Affideremo ai nostri legali l’incarico di stilare il decreto di esproprio». Contrarietà, naturalmente, è stata manifestata dal sindaco di Flumeri, Antonio Giacobbe (ha elencato dettagliatamente la storia della centrale), dall’assessore provinciale Domenico Gambacorta, dal sindaco di Casalbore Raffaele Fabiano, in veste di assessore della Comunità Montana dell’Ufita e di Giovanni Cusano, presidente del Consorzio Bonifica Ufita. Mentre il consiglio di fabbrica della Irisbus ha manifestato il dissenso profondo verso il sindaco di Flumeri il quale non ha formalizzato un invito ufficiale a Fim, Fiom, Fismic, Ulim, Ugl e Failms.

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