Frana, corsa contro il tempo per l’invaso
Montaguto. Il Commissario per l'emergenza frana di Montaguto, Bruno Orrico, ha voluto rendersi conto di persona degli ultimi preparativi per lo svuotamento del lago formatosi a 800 metri di altezza. C'è davvero urgenza di ridurre la pressione dell'acqua sulla sponda che si affaccia direttamente sulla frana. Prima che ci siano altre intense precipitazioni piovose e che l'enorme quantità di argilla in movimento raggiunga la linea ferroviaria. Ma per gli ultimi preparativi bisognava risolvere l'ultimo ostacolo: il passaggio delle persone, delle tubazioni e delle attrezzature per il pompaggio dell'acqua in terreni privati, in prossimità del cratere. Per questo motivo il commissario Orrico, accompagnato dal sindaco di Montaguto, Giuseppe Andreano , e dal sindaco di Greci, Bartolomeo Zoccano, ha voluto dialogare direttamente con i proprietari terrieri. «Non immaginavo - precisa l'ingegnere Orrico - che potessi incontrare tanta disponibilità. Stavamo per emettere dei provvedimenti di occupazione temporanea dei terreni ed, invece, oggi i proprietari, così come avevamo anticipato al sindaco Andreano, mi hanno confermato la loro disponibilità a mettere a disposizione subito i terreni, perché si risolva la delicata questione della messa in sicurezza della frana. C'è voglia di collaborare, di aiutare il commissariato in un'impresa che è certamente difficile. Sono state posizionate centinaia di metri di tubazioni, c'è già il collegamento a valle con il fiume Cervaro, adesso dobbiamo pompare l'acqua dall'invaso, dopo un ultimo sopralluogo dei vigili del fuoco. È evidente che non si può consentire l'uso della bretella. Ancora qualche sacrificio per gli automobilisti e si potrà tornare alla normalità». Il commissario Orrico non lo dice, ma i tempi per portare a termine l'operazione svuotamento del lago richiedono almeno altri dieci giorni. È proprio questo che preoccupa gli operatori economici e i pendolari diretti a Foggia. I sindaci del territorio, da parte loro, sono presi tra due fuochi: c'è la necessità di portare a termine i lavori avviati e quindi di sostenere il Commissario Orrico, ma anche di non ignorare del tutto le richieste dei residenti, alcuni dei quali registrano consistenti cali di affari. I comitati di lotta di Montaguto e Savignano Scalo insistono per la riapertura della bretella, almeno nelle ore diurne, mentre continua a far discutere la proposta di Giovanni Maraia, di «Ariano in Movimento», per la realizzazione di nuova bretella che, con la spesa di poco più di 200 mila euro, potrebbe agevolmente diventare alternativa alla stessa bretella al km 43. Insomma, per ripristinare i collegamenti tra l'Arianese e il Foggiano bisogna superare la prova dello svuotamento del lago. Quest'operazione racchiude, ovviamente, un'incognita. Cosa accadrà alle sponde dopo il pompaggio di 18 mila metri cubi di acqua?