Amianto all’Acms petizione popolare

Il comitato: pericolo gravissimo
6 novembre 2009
Fonte: Il Mattino Caserta

È allarme amianto in via Martiri di Bellona, al confine tra Caserta e Casagiove. A lanciarlo sono i cittadini residenti della zona che, riuniti nel «Comitato Carlo Santagata», chiedono l'intervento del Comune e dell'autorità giudiziaria. A preoccupare questi casertani sono infatti i manufatti in fibra di amianto rinvenuti nella vicina sede dell'ex Acms (azienda casertana mobilità e servizi) - a ridosso degli uffici dell'Agenzia delle Entrate e dell'Ufficio provinciale del lavoro - in occasione dell'avvio di alcuni importanti lavori per la bonifica delle coperture dei vecchi capannoni. Manufatti che un mese fa sono stati posti sotto sequestro dall'autorità giudiziaria a seguito di un sopralluogo dell'Asl Ce1 che ha bloccato le attività del cantiere a causa del mancato rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro. «A questo intervento tuttavia - denuncia il comitato - non ha fatto seguito la messa in sicurezza della struttura per scongiurare il rischio dell'emissione di polveri sottili nell'area circostante. Nell'ambito della struttura sono infatti ben visibili resti di amianto e lane di roccia scoperte, esposte alle intemperie e quindi molto pericolose». Da qui la richiesta formale al sindaco di Caserta, Nicodemo Petteruti «affinché vengano adottate tutte le misure per tutelare la salute della cittadinanza che vive e lavora in questo quartiere (peraltro densamente popolato) anche alla luce dell'esistenza in zona di una scuola materna e di un plesso elementare oltre che di una struttura sanitaria e del comando dei Vigili del Fuoco». In attesa di chiarezza sulla vicenda i cittadini annunciano anche una petizione popolare alla quale hanno garantito pieno appoggio anche i vicini uffici pubblici. Sul caso si sono attivati infatti anche i dipendenti dell'Agenzia delle Entrate e dell'Ufficio provinciale del lavoro che hanno presentato una istanza alla Magistratura per ottenere la messa in sicurezza di questo manufatto. «Attendiamo di essere convocati al più presto dal giudice per esporre le nostre preoccupazioni - spiegano i rappresentanti sindacali dei lavoratori - e ottenere un intervento immediato».

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