In città l’Asia volta pagina e punta sul nuovo sistema per il decollo definitivo della raccolta differenziata

Con il «porta a porta» zero rifiuti in strada

Oggi la presentazione della campagna. Il direttore Romito: in pochi mesi distrutti 200 cassonetti
5 novembre 2009 - Maria Sara Pedicini
Fonte: Il Mattino Benevento

Raccolta ”porta a porta”, l’Asia e il Comune di Benevento ci credono. Puntano ad incrementare in questo modo la quantità e la qualità della raccolta differenziata, con il conseguente decremento dei quantitativi di rifiuti solidi urbani da conferire in discarica; e contano molto sulla collaborazione dei cittadini, che non potranno più ”liberarsi” dalle immondizie in maniera anarchica, dovendo rispettare un apposito calendario, ma saranno a loro volta liberati quasi completamente dal fastidio di andare a depositare i rifiuti nei cassonetti più vicini. I dettagli sul sistema che l’Asia si appresta ad introdurre gradualmente in città saranno spiegati oggi nel corso di una conferenza a palazzo Mosti, alla quale parteciperanno il sindaco Fausto Pepe, il presidente del consiglio di amministrazione dell’azienda Lucio Lonardo, l’assessore comunale all’Ambiente Enrico Castiello e il direttore tecnico dell’Asia Massimo Romito. Che a Benevento sia necessario andare oltre il sistema dei cassonetti per la differenziata è ormai piuttosto evidente. Anche nei periodi in cui si riescono a svuotare i contenitori con regolarità non è raro osservare buste di materiale lasciato al di fuori degli stessi; se poi per qualche giorno la raccolta si interrompe («è successo di recente per la carta - spiega Romito - a causa di un incendio che ha interessato l’impianto al quale viene conferito il materiale raccolto in città») ecco materializzarsi vicino ad ogni gruppo di cassonetti cumuli antiestetici e soprattutto antigienici. «Il problema di questo periodo - spiega il direttore tecnico dell’Asia - è anche la scarsità oggettiva di cassonetti, visto che su una dotazione complessiva portata nel corso del 2007 a circa 900 unità negli ultimi mesi ne sono stati distrutti quasi 200». C’è poi il problema di sempre, ovvero la riluttanza di una fascia (per fortuna sempre più esigua) della popolazione a convincersi della necessità di ”differenziare” o semplicemente a prendersi il disturbo di farlo. «Potremmo virtualmente dividere i cittadini in tre fasce: un 20% che ti segue ad occhi chiusi e che fa tutto ciò che gli viene chiesto, un 60% un po’ pigro, che bisogna motivare, informare, ed il restante 20% refrattario ad ogni forma di collaborazione spontanea: nei confronti di questi ultimi potrebbe funzionare solo un efficace sistema sanzionatorio, che però in questo momento non siamo in grado di mettere in campo perchè ci occorrerebbe un supporto costante di operatori delle forze dell’ordine, in particolare di polizia municipale e polizia provinciale, che sono però già alle prese con carenze di organico». Ci sono poi alcuni nodi strutturali che contribuiscono ad amplificare sul territorio gli effetti di ogni ritardo e di ogni disservizio: vedi l’impossibilità di conferire in Campania l’umido raccolto presso le utenze commerciali: «Al piccolo impianto di compostaggio di Molinara - spiega Romito - possiamo portare solo i rifiuti ”verdi”, ovvero gli scarti vegetali. L’Asia ha chiesto da tempo alla Regione di poter attivare un impianto di compostaggio anaerobico, ma finora non ci è giunta alcuna risposta».

Powered by PhPeace 2.6.4