Rifiuti ai privati, si divide la giunta Sibilia
Tra polemiche e lacerazioni, in cerca di una sintesi che possa coniugare le diverse posizioni maturare all’interno della maggioranza di Palazzo Caracciolo sul percorso per l’avvio della gestione provinciale dei rifiuti. Se l’assessore Domenico Gambacorta conferma di voler arrivare a una soluzione condivisa e il vice presidente Giuseppe De Mita ribadisce che la posizione dell’amministrazione provinciale sarà unitaria, è indubbio che la spaccatura c’è e non sarà facile sanarla. Perché non è la rappresentazione di una differenza di vedute, bensì una contrapposizione su un fatto sostanziale: l’apertura del nuovo soggetto gestore ai privati. L’ipotesi di una soluzione che non bocci in toto l’ingresso dei privati è apparsa come un passo indietro. Accolta con soddisfazione da Unionindustria, con dure reazioni soprattutto tra i sindacati. «Un’apertura, seppure parziale - evidenzia il presidente degli industriali, Silvio Sarno - sarebbe significativa, soprattutto perché figurerebbe la caduta del pregiudizio ideologico che il bene è rappresentato dal pubblico e il male dal privato. Auspico l’apertura di un confronto che sia preludio di un ragionamento anche per l’organizzazione della gestione di altri beni e servizi». Le parole di Sarno contrastano con la durezza delle organizzazioni di categoria. «Il ritorno ai privati - spiega il segretario della Cgil, Vincenzo Petruzziello - è un pasticcio pericoloso e controproducente. Siamo pronti a scendere in piazza contro questa ipotesi. La visione del vice presidente è anacronistica e discordante con quanto evidenziato dalla commissione provinciale per i rifiuti. Risponde esclusivamente all’interesse dei soggetti privati. Tra l’altro, gli imprenditori del comparto operanti in Irpinia sono stati spesso un ostacolo alla risoluzione del problema, tanto che la loro partecipazione in termini di capitali e operatività è andata marginalizzandosi. De Mita sconfessa la linea di indirizzo di Gambacorta o risponde a sollecitazioni che gli imprenditori stanno avanzando». Petruzziello mette in discussione anche la collaborazione con Palazzo Caracciolo. «Occorre rivedere - conclude - ruolo, funzioni e credibilità del tavolo anticrisi, svilito dall’intervento di De Mita. Auspichiamo, inoltre, che il presidente Cosimo Sibilia faccia conoscere il suo pensiero sull’argomento». Sulla stessa lunghezza d’onda Michele Caso della Cisl: «La nostra convinzione non si basa su principi astratti, ma sull’esperienza e la consapevolezza maturate quotidianamente. Le due società operanti nel settore sono la riprova, non certo per merito dei privati, di una crescita di servizi e professionalità. Il riferimento di De Mita non può riguardare l’Irpinia e il settore rifiuti: se proprio si vuole parlare di fallimenti del ruolo pubblico non si può prescindere dal peso e dalle responsabilità che la politica ha avuto. Non è immaginabile, infine, parlare di efficienza e competitività senza tener conto della tutela dei diritti dei lavoratori, in discussione con il coinvolgimento dei privati. Questi per l’abbattimento dei costi penalizzano le condizioni giuridiche ed economiche degli addetti». Sul vincolo normativo che rende residuali le società operanti tramite affidamento in house, subordinandone l’attuazione al parere dell’authority della concorrenza, inoltre, le segreterie nazionali di Fit Cisl, Cgil Funzione pubblica, Uil trasporti e Fiadel hanno indetto, per mercoledì 18 uno sciopero di 24 ore contro l’articolo 15 del decreto legislativo 135. Contrario al coinvolgimento dei privati anche il sindaco di Summonte, Pasquale Giuditta: «Non sono d’accordo con De Mita. Credo nella gestione interamente pubblica che operi nell’interesse dei cittadini e non di una parte. Sul tema va aperto un dibattito chiaro, approfondito e costruttivo, senza alcuna imposizione dall’alto».