Castelluccio e Sena scendono in campo: la costruzione dell’impianto va impedita a tutti i costi

Centrale elettrica, pressing sulla Regione

Amministratori e cittadini si mobilitano: «Il piano energetico deve essere totalmente rivisto»
1 novembre 2009 - Nicola Diluiso
Fonte: Il Mattino Benevento

Flumeri. «La Regione deve rivedere il piano energetico». In altre parole: va respinto il progetto della centrale termoelettrica. Il Comune incassa la solidarietà della Provincia e passa a sollecitare la giunta campana a rivedere il proprio programma energetico, cancellando dal parco delle centrali il sito di Valle Ufita. Compito arduo, tenuto conto che già esiste un piano approvato dalla Giunta qualche anno fa. Al momento manca l’approvazione da parte del Consiglio regionale. Ed è per questa ragione che i consiglieri irpini insediati a Palazzo Santa Lucia promettono impegno massimo per tutelare gli interessi del territorio, mettendo in discussione il provvedimento adottato sotto la gestione dell’assessore Cozzolino. Pronta la prima interrogazione urgente. L’anticipa il consigliere pd Mario Sena: «Mi farò carico di formalizzare agli assessori all’Ambiente, Ganapini, ed al collega delegato alle Attività produttive, Marone, una interrogazione per capire quali criteri siano stati utilizzati per individuare il sito di Flumeri, senza alcuna garanzia per l’ambiente e per i cittadini». Con Mario Sena concorda il consigliere di minoranza, in quota Pdl, Roberto Castelluccio. «Premesso che non rientro nella categoria di coloro i quali si schierano sempre dalla parte del no, - chiarisce Castelluccio - ritengo che ci troviamo davanti ad una questione scottante, che merita il nostro massimo impegno. Sono tante le ragioni per le quali mi opporrò. Ma basta ricordare che il territorio individuato è già saturo di insediamenti produttivi, non presenta una densità abitativa tanto alta da richiedere l’erogazione di energia aggiuntiva e che, tra le altre cose, l’energia che la centrale produrrebbe verrebbe interamente esportata. Il progetto, in definitiva, risulta sballato per il contesto ufitano». Intanto, c’è fermento tra i comitati e i cittadini. A Castel Baronia, nel corso della presentazione di un libro, è stata ufficializzata la costituzione del comitato denominato «Le sentinelle della Baronia». Ne fanno parte Cittadinanzattiva, la Comunità Provvisoria e l’Università popolare irpina. Michele Ciasullo, coordinatore dell’assemblea territoriale «Irpinia d’Oriente» di Cittadinanzattiva, spiega: «Il comitato vuole tenere sotto costante osservazione il problema legato alle centrale. Un insediamento del genere rappresenterebbe non uno sviluppo virtuoso, ma uno sviluppo dannoso. Il nostro obiettivo, inoltre, è tenere viva l’attenzione delle amministrazioni locali, dei cittadini, della cultura: per ora programmiamo. Ma siamo già pronti eventualmente ad una mobilitazione massiccia, perché l’unico modo di salvarci è quello di far scendere in piazza tutte le forze attive». Altro incontro, stavolta a Flumeri, fra il Comitato anti-centrale (Stella Simoniello), il sindaco Antonio Giacobbe e il segretario cittadino del Pd Nicola Del Sordo. Individuata all’unanimità la strategia per sollecitare i livelli regionali a recedere dallla scelta.

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