Montaguto, slitta la riapertura della bretella

I tecnici: «Bisogna prima attendere che si svuoti l’invaso che si è formato a 800 metri d’altezza»
28 ottobre 2009 - Maria Elena Grasso
Fonte: Il Mattino Avellino

Montaguto. Slitta ancora la riapertura della bretella sulla Statale 90 delle Puglie. Nonostante i lavori per ripulire la carreggiata dal fango, risistemare le cunette e rifare la segnaletica verticale e orizzontale procedano speditamente, ci vorrà ancora del tempo per tornare a un minimo di normalità. Prevale infatti il convincimento che sia necessario svuotare preliminarmente il lago che si è formato a circa 800 metri di altezza, in un cratere profondo oltre venti metri. In questo modo, si rimuoverebbe il problema. Per l’ingegnere Bruno Orrico, commissario per l’emergenza frana, che l'altro giorno, ha compiuto un sopralluogo in zona, assieme ai tecnici della Protezione Civile, dell'Anas e dell'impresa Pancione, che si è aggiudicata i lavori per la messa in sicurezza della frana, è necessario riportare il lago ai livelli dell'estate scorsa. Solo così si potrà capire la portata delle sorgenti e ridurre la pressione che il lago esercita sulle sponde. Questo significa che ci vorrà almeno un'altra settimana di tempo, sempre che permangano buone le condizioni atmosferiche, prima che la strada possoa essere riaperta. L'incertezza sui tempi di riapertura della bretella al km 43 della Statale 90 delle Puglie alimenta, ovviamente, la protesta dei residenti e lascia l'amaro in bocca ai sindaci del territorio, ai quali era stato assicurato che, non essendoci stato alcun movimento della frana, ma solo una fuoriuscita di acqua e fango dal lago per le piogge dei giorni scorsi, il ripristino dei collegamenti con il Foggiano sarebbe stato imminente. La realtà è, invece, ben diversa. Per Antonio Membrino che da ormai tre anni porta avanti con un comitato di Savignano Scalo una dura battaglia a difesa degli operatori economici del posto «la vicenda della frana di Montaguto continua a presentare elementi di incertezza e di equivoco». «Le domande che poniamo - sostiene - sono sempre le stesse da tanto tempo. È possibile affrontare questa emergenza sempre allo stesso modo?». Sulla stessa lunghezza d'onda anche i giovani di Montaguto che nell'estate scorsa diedero vita alla manifestazione del «Frana-day». Giovanni Maraia di «Ariano in Movimento» insiste, invece, sulla necessità di realizzare un altro tracciato. Ovviamente, non nelle vicinanze della frana, ma sull'altro versante.

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