In Campania soltanto Napoli riesce a fare peggio Aree verdi e piste ciclabili i buchi neri, male i trasporti

Pagella verde, Caserta finisce tra i bocciati

Rapporto sulle città eco-sostenibili: il capoluogo di Terra di Lavoro precipita all’83esimo posto
27 ottobre 2009 - Sergio Beneduce
Fonte: Il Mattino Caserta

Sprofonda Caserta nella classifica della qualità ambientale stilata da Legambiente. Secondo la sedicesima edizione del rapporto «Ecosistema Urbano», il dossier annuale di Legambiente, «Sole 24 Ore» e Ambiente Italia, che misura la eco sostenibilità dei capoluoghi di provincia italiani in base a una serie di parametri, Caserta subisce un autentico tracollo rispetto allo scorso anno. Il capoluogo di Terra di Lavoro, infatti, occupa la posizione numero 83 della graduatoria, perdendo addirittura 46 posizioni rispetto al rapporto dell’anno scorso, che la vedeva 37esima. I dati sono riferiti all’anno 2008 e la pessima performance colloca Caserta al penultimo posto tra le province campane, davanti alla sola Napoli, che si è piazzata 89esima. Solo Como, che ha perso ben 65 posizioni, passando dal numero 21 all’86, ha fatto registrare un tonfo peggiore di Caserta. E pensare che lo scorso anno ad occupare l’83esima posizione era Salerno, che quest’anno invece vola al 34esimo posto. Il fondo della classifica è quasi esclusivamente appannaggio dei capoluoghi meridionali, mentre la leadership è conquistata dalla città piemontese di Verbania. I dati rilevati da Legambiente e Ambiente Italia sono riferiti al 2008 e bocciano Caserta sotto molti punti di vista. In primo luogo va segnalato che in diverse voci dello studio il dato riferito alla città di Caserta è pari a zero. Ciò vale per l’indice di mobilità sostenibile (che va da zero a cento), a fronte di una media nazionale del 27,63 per cento. Assenti del tutto solare termico, solare fotovoltaico, impianti a biomasse e teleriscaldamento, vale a dire le cosiddette energie alternative. Male anche per quel che concerne la qualità dell’aria. Sopra la media nazionale sia le giornate in cui è stato superato il livello medio di ozono (46) che di biossido di azoto (39). Per le pm10 Caserta è sotto la media nazionale (30 sforamenti a fronte di 32), anche se nel 2009 (fino a ieri) l’Arpac segnala che il superamento della soglia consentita di 50 microgrammi per metro cubo d’aria è avvenuto già 59 volte. Bocciatura severa per Caserta per quel che riguarda i trasporti pubblici, ma soprattutto per il numero di metri quadrati destinati a isola pedonale (solo 0,11 per abitante) e zona a traffico limitato (0,16 per abitante a fronte dei 2,08 mq per abitante di media nazionale). Quest’ultimo dato, però, è già cresciuto dopo quanto il Comune ha stabilito per corso Trieste. Ancora troppo esiguo, invece, il numero di autovetture di categoria Euro3 ed Euro4. Molto poche anche le piste ciclabili (2,97 metri equivalenti per cento abitanti; 8 è la media nazionale) e le aree verdi totali (259 mq per ettaro a fronte dei 1315 di media italiana). Migliore il dato sul verde urbano fruibile (17 mq per abitante). Molto male la differenziata, ferma nel 2008 al 6 per cento, mentre qualche buona notizia arriva dai consumi elettrici domestici, inferiori alla media nazionale, così come il consumo carburanti e la produzione annua di rifiuti urbani.

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