Nelle prossime settimane i lavori per bruciare «talquale» Entro fine anno il collaudo prima del passaggio di gestione

Il termovalorizzatore si ferma per controlli

Acerra, l’impianto per i rifiuti bloccato per quindici giorni: l’adeguamento richiesto dal governo
25 ottobre 2009 - Enzo Ferrigno
Fonte: Il Mattino

Acerra. L'inceneritore funziona a singhiozzo. Per oltre 13 giorni è rimasto completamente inattivo per manutenzione e solo da mercoledì è stato riattivato uno dei tre forni. Un altro è ancora alimentato a gasolio in attesa di raggiungere la temperatura adeguata a bruciare l'immondizia. Ma a già a partire dai prossimi giorni si prevedono altri stop per consentire la sostituzione del sistema di estrazione e spegnimento delle scorie tarato sulla base della termodistruzione del Cdr e non dell'immondizia «talquale» che invece viene attualmente bruciata. A disporlo è stata un'apposita ordinanza del premier Silvio Berlusconi che ha obbligato la Fibe ad «adeguare con somma urgenza» l'impianto di trattamento delle scorie «alla nuova tipologia di rifiuti» con fondi in dotazione al dipartimento diretto dal sottosegretario Guido Bertolaso. L’urgenza con cui si intende procedere ai lavori di adeguamento dell'inceneritore, inaugurato lo scorso 26 marzo, sono dettati dall'imminente avvio della fase di collaudo fissata per la metà di novembre. Da quella data in poi il termovalorizzatore dovrà funzionare a pieno regime per 30 giorni consecutivi senza alcuna interruzione. Durante questo periodo verranno effettuati una serie di controlli sulle emissioni dei gas nell'atmosfera da parte della Fibe e dell'Arpac. E solo in caso di esito positivo, la gestione dell'impianto passerà definitivamente alla società Partenope Ambiente facente parte del gruppo A2A chiudendo la lunga fase dell'esercizio provvisorio. I lavori di ristrutturazione dovrebbero riguardare alternativamente le tre linee di combustione di rifiuti che verranno fermate ognuna a turno per una settimana fino al 6 novembre. In appena un mese sono stati immessi nell'aria, per tre volte, quantità di gas che vanno oltre i parametri fissati. A registrarli è stato il Sistema di monitoraggio delle emissione montato sulle ciminiere che ha bloccato automaticamente l'alimentazione dei rifiuti alle linee 1 e 2. Il 16 settembre il primo sforamento: dalle 8,30 alle 9 il sistema di controllo ha registrato l'avvenuto superamento delle concentrazioni massime di carbonio organico totale e di ossido di carbonio; quattro giorni dopo un nuovo sforamento tra le 12 e le 13 circa sempre di ossido di carbonio; il 24 settembre infine sono state registrati quantitativi fuori norma di acido cloridrico. A causare gli sforamenti che hanno determinato il blocco temporaneo dell'impianto sono stati alcuni inconvenienti tecnici al sistema di ventilazione dei forni uno e due. Le tre linee dal giorno dell'inaugurazione dell'impianto hanno funzionato a singhiozzo ed è raro che brucino all'unisono per l'intera giornata i rifiuti conferiti. Ammontano invece ad 84 giorni, sui 35 previsti in un anno, gli sforamenti di polveri sottili segnalati dalle centraline di rilevamento dell'Arpac che sta cercando però di individuarne la fonte. Dall'entrata in funzione dell'inceneritore sono state bruciate circa 70mila tonnellate di rifiuti.

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