Il prefetto: non era mia competenza Il governatore: ha deciso Palazzo Chigi
«L’operato del prefetto Pansa nella vicenda rifiuti è del tutto legittimo ed ispirato alla massima trasparenza e prudenza - spiega l’avvocato Filippo Dinacci, legale di Pansa - all’epoca il prefetto era commissario straordinario per l’emergenza rifiuti e non aveva alcuna competenza nella materia oggetto dell’inchiesta giudiziaria. Il prefetto, previa intesa con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, sottoscrisse la transazione in quanto, nel 2006, quando lui non era a Napoli, la Jacorossi aveva autonomamente citato in giudizio il commissario rifiuti in carica, nonostante lo stesso non avesse alcuna legittimazione passiva nella causa. Al momento della sottoscrizione, nel 2002 del contratto con la Jacorossi vi era un unico commissario sia per l'emergenza rifiuti che per le bonifiche, che poi fu scisso in due nel 2004. Per tale ragione la vertenza della Jacorossi avrebbe dovuto riguardare solo il commissario bonifiche. Al momento della transazione, invece, il commissario rifiuti, incarico conferito da pochi mesi a Pansa, sottoscrisse solo per chiudere la vertenza giudiziaria, giudicata dai legali rischiosa per lo Stato». Secondo Dinacci, «non si comprende a quale titolo il prefetto possa essere chiamato a rispondere nel momento in cui non aveva alcuna competenza che spettava ad altro commissario. Da qui la convinzione che la Procura possa chiarire la sua posizione immediatamente».
Sulla vicenda interviene anche la Regione: «Secondo quanto risulta dagli atti notificati dalla Procura a Bassolino, gli inquirenti indagano sulla ipotesi di violazione delle norme in materia di appalti pubblici relativi alla transazione tra commissariato bonifiche, commissariato rifiuti e società Jacorossi». L’ordinanza del presidente del Consiglio del 5 ottobre 2007 «ha espressamente conferito alle strutture commissariali poteri straordinari, che erano indispensabili per la sottoscrizione della transazione» e fu approvata «proprio per consentire la prosecuzione delle bonifiche, già affidate alla Jacorossi». Con un’ulteriore ordinanza dell’ottobre 2007 «il presidente del Consiglio ha dato la propria intesa al commissariato bonifiche sullo schema di atto transattivo. I successivi provvedimenti dei commissariati rifiuti e bonifiche hanno dunque attuato la volontà governativa». La nota precisa infine che Bassolino «non ha sottoscritto alcuno degli atti con cui sono state eseguire le determinazioni del presidente del Consiglio» e che la giunta «si è limitata ad approvare lo schema già approvato dalle strutture governative».