Bonifiche in Campania Indagati Prefetto e Governatore
Con quella sfociata nelle perquisizioni di ieri, sale a sei il numero delle inchieste sulla gestione dell'emergenza rifiuti in Campania. La pi importante. che vede coinvolto Bassolino e i vertici di lmpregilo, è già a dibattimento e viaggia, per alcuni reati che riguardano soprattutto il governatore, sul filo della prescrizione. Due inchieste, una già definita con i rinvii a giudizio, l'altra ancora nella fase delle richieste dei pm, riguardano il filone denominato rompiballe , sul cattivo funzionamento degli Impianti di trattamento: coinvolti, tra gli altri, Bertolaso, Pansa, Catenacci e Marta Di Gennaro. Le attività della Jacorossi sono al centro dl un'altra istruttoria sulle bonifiche. per la quale c'è già l'awiso dl chiusura delle indagini preliminari. Due, infine, le indagini in cui entra la camorra.
Da questa inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e condotta dalla Guardia di Finanza, ieri impegnata in una serie di perquisizioni, è già stato stralciato un filone più complesso e delicato, trasferito all'antimafia. Perché c'è il superpentito del dan casalese dei Bidognetti, Gaetano Vassallo, che ha parlato di subappalti nella movimentazione dell'immondizia dai siti inquinati in cui sarebbero entrate ditte controllate direttamente dai malacarne di Casal di Principe, i più professionali nella gestione illecita del ciclo dei rifiuti. Peraltro, scrivono nell'atto d'accusa i magistrati napoletani, in virt dell'accordo al centro dell'inchiesta la .Jacorossi avrebbe visto lievitare dell'8O% i corrispettivi di gara inizialmente previsti.
IPOTESI
Se le ipotesi della Procura dovessero trovare riscontro nel prosieguo delle indagini, per le quali i magistrati hanno chiesto una proroga, ci troveremmo di fronte, insomma, ad un'altra storiaccia di ordinaria disamministrazione, dilapidazione delle risorse pubbliche e rapacità imprenditoriale, con contorno di funzionari e dirigenti pubblici infedeli o semplicemente distratti e industriali privi di scrupoli. Con, sullo sfondo, l'ombra inquietante (e onnipresente) della camorra. Un copione già rappresentato chissà quante volte. Le perquisizioni di ieri sono state eseguite tra Napoli e Roma. Nella capitale le fiamme gialle hanno visitato gli uffici della Jacorossi e l'abitazione di Michele Giustozzi, vicepresidente pro tempore. A Napoli oltre a quello dell'avvocato dello Stato Peroopo, sono stati perquisiti i domioili di due ex suboommissari per le bonifiche: Raffaele Vanoli e Arcangelo Cesarano. Un avviso di garanzia è stato notificato anche a un dirigente della Regione Campania, Mario Lupacchini, del settore ambientale, e al tecnico Vincenzo Cocuzza, incaricato dalla Regione di esprimere un parere su un atto finito nell'inchiesta. Indagato anche Ovidio Jacorossi, numero uno dell'azienda capitolina