Emergenza rifiuti, pieni poteri ad Aceto
Decidere e agire rapidamente, come la materia richieste, senza però rinunciare al confronto istituzionale in Consiglio sui nodi nevralgici. È questo l'impegno assunto ieri dall'assessore all'Ambiente Gianluca Aceto, neocommissario provinciale per l'emergenza rifiuti, di fronte all'assemblea della Rocca dei Rettori. È stato il presidente provinciale Aniello Cimitile ad illustrare il nuovo status di Aceto, derivante da un'ordinanza del 22 settembre del presidente del Consiglio Berlusconi. I pieni poteri conferiti agli assessori provinciali sono finalizzati ad una rapida approvazione degli statuti delle società provinciali per la gestione dei rifiuti, e al disbrigo dei primi adempimenti istitutivi di questi organismi. In sostanza, ha detto Cimitile, il Consiglio non ha più poteri in merito, ma non sarà per questo esautorato. Aceto, dal canto suo, ha fatto presente: «I principali nodi da sciogliere riguardano il "peso" negli assetti societari della città capoluogo e l'approvazione rapida, da parte del Consiglio, del piano rifiuti». È seguito un lungo dibattito; Alfredo Cataudo si è detto fiducioso circa il lavoro del commissario Aceto, mentre per Gennaro Capasso «quando i rappresentanti politici degli enti locali sono nominati commissari i risultati non sono positivi». Claudio Ricci ha definito "incomprensibile e sciagurata" la decisione di Berlusconi, proponendo un tavolo bipartisan sulla Società dei rifiuti, mentre Pietro Iadanza ha polemizzato con Cataudo circa la rappresentatività di Benevento nel futuro assetto societario. Per Luca Ricciardi con il commissariamento «Berlusconi ha voluto responsabilizzare il territorio»; ed Erminia Mazzoni, pur dichiarandosi contraria ai commissari, ha affermato di ritenere che Aceto continuerà a seguire un metodo partecipativo. Infine Cosimo Izzo ha assicurato che l'opposizione, malgrado i ritardi accumulati dalla maggioranza, è ancora disponibile a lavorare insieme. Cimitile, dal canto suo, non ha nascosto la complessità dell'operazione alla quale si accinge la Provincia per la nascita «di quella che sarà probabilmente la più grande azienda di tutto il Sannio con un fatturato di gran lunga superiore alle dotazioni finanziarie della stessa Provincia che dovrà gestirla», e si è dichiarato scettico sulla possibilità di dare vita alla società entro tre mesi proprio per la complessità delle questioni gestionali. Sulla questione del commissariamento è intervenuto con una nota anche il consigliere comunale del Pdl Roberto Capezzone: «Spero che Aceto non pensi di fare tutto da solo visto che la Provincia post-Nardoniana è scivolata più di un volta sulla vicenda rifiuti. Già circolano strane voci che vorrebbero una nuova discarica a Paduli e quant'altro. Certo, non crediamo alle voci ma non vorrei ad esempio, che Aceto eviti ogni forma di confronto sociale e politico eludendo le necessarie regole di trasparenza e partecipazione». Quanto al ruolo del Comune di Benevento nell'ambito del ciclo dei rifiuti, per Capezzone «è necessario fare chiarezza una volta e per tutte sul processo di trasformazione dell'Asia spa nonché sui conti della stessa fortemente in rosso» e vanno definiti correttamente e compiutamente «il ruolo e le funzioni dell'Asia e dei vecchi Consorzi per lo smaltimento, nonché i soggetti che concorreranno alla costituzione e alla gestione della Società Provinciale»