MADDALONI NELLA MORSA DELL’IMMONDIZIA

Rifiuti, ultimatum del sindaco alla Jacta

Il Comune intima alla società di ripulite subito le strade
22 ottobre 2009 - Giuseppe Mirretto
Fonte: Il Mattino

Collaborazione coatta in tempo d'emergenza. Il Comune e la Jacta (gestore della raccolta rifiuti) costretti a vivere da separati in casa. Il servizio non funziona e è insufficiente; Maddaloni è l'unico territorio, su scala regionale, dove l'emergenza rifiuti non è mai passata; e la città è sempre sporca. In questo clima catastrofico, parte l'ordine di ripristinare «le condizioni di piena agibilità igienica-sanitaria del territorio». «È una questione di dignità - ammette il sindaco Farina - che trascende il contenzioso in atto con la Jacta per risarcimento danni, omessa o insufficiente raccolta dei rifiuti, infrazione al capitolato d'appalto e procurato danno ambientale». Questa volta, per tornare alla piena agibilità sanitaria, non si ricorrerà agli uomini e ai mezzi dell'Asia. Sebbene la scelta di risoluzione immediata del contratto non è stata revocata, è operativo, tra Comune e Jacta, un accordo di fatto. L'azienda, che ha imposto all'ente locale il minimo contrattuale, è impegnata a potenziare l'impiego di automezzi sul territorio; a ridurre la rimozione alternata dei rifiuti a pulire le strade principali. Numeri alla mano, non basta. Quotidianamente, è necessario rimuovere circa 65 tonnellate di rifiuti. Oggi, quasi il 20 per cento (nelle aree periferiche) resta ancora a terra. Sono stati rimossi i cassonetti, trasformati in rottami, lungo le principali strade cittadine, per cancellare le piccole discariche aperte in pieno centro. Ma i siti, per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti non rimossi, si sono spostati nelle periferie: via Strazalunga, via Serao (area perimetrale Iacp), via Napoli, via Brecciame. Qui, non è ancora attiva la rimozione quotidiana. «In pratica - denuncia Luigi Bove (Pdl) della commissione Ambiente e Territorio - le strade sono solo un po' meno sporche. E questo apparente sforzo organizzativo, inadeguato per ripristinare lo standard del servizio pagato dai maddalonesi, è solo una classica foglia di fico dietro cui nascondere le vergogne di un disservizio insostenibile. Il tutto (occultare i disservizi e nascondere i rifiuti) arriva, guarda caso, proprio alla vigilia del pagamento dell'ennesima stangata della Tarsu». Il paradosso è che la convivenza, tra Comune e Jacta, potrebbero durare a lungo. E' ancora complicato trovare un accordo economico per la rescissione del contratto. La Jacta pretende due milioni di euro di arretrato. E non riconosce la richiesta di risarcimento danni, ammontante a quasi sei milioni di euro, presentata da Maddaloni. Non accetta il ribaltamento delle posizioni: il Comune da debitore sarebbe diventato creditore sulla base della contabilità dei disservizi e dei danni ambientali. Uno scontro questo che terrorizza i consiglieri comunali di Maddaloni che si sono rifiutati, in assenza di certezze amministrative, di votare lo scioglimento dell'Unione dei Comuni.

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