Cumuli di immondizia accatastati a pochi metri dallo svincolo della tangenziale da anni al bordo della strada

Olio, copertoni e batterie discarica in via Ferraris

Scempio e veleni, traffico in tilt per l’invasione di rifiuti speciali
22 ottobre 2009 - Paolo Barbuto
Fonte: Il Mattino

È capitato, purtroppo, a tutti noi di scoprire, ai lati di una strada di periferia, cumuli di immondizia. Ci siamo tristemente abituati, abbiamo fatto il callo al pattume sversato nelle piazzole di sosta delle superstrade o in certi svincoli nuovi che, pur sembrandoci perfettamente agibili e rifiniti, misteriosamente restano chiusi da blocchi di cemento. Non è da tutti i giorni, invece, imbattersi in una intera discarica a cielo aperto colma all’inverosimile di ogni tipo di pattume, e talmente immensa da invadere anche la strada, mettendo a repentaglio le auto e i bus in transito. La montagna di rifiuti che vedete in queste fotografie scattate l’altra mattina, si trova tra via Ponte dei Granili e via Galileo Ferraris. La parte finale della tangenziale, scorre più in alto di una decina di metri. le auto lassù sfrecciano e nessuno si accorge di quel che avviene quotidianamente qui sotto, in una via ampiamente trafficata a qualunque ora del giorno. Ai lati della strada, un tempo, c’era uno slargo. Via Galielo Ferraris Ma era troppo invitante e abbandonato per non finire nel mirino degli sciacalli dell’immondizia che, nel corso degli anni, ne hanno approfittato senza remore e, incredibilmente, senza mai essere stati fermati. Dalla sovrapposizione degli strati di pattume si intuisce che, inizialmente, quello slargo è stato utilizzato solo come sversatoio per la comune immondizia. Un tempo dovevano essere sacchetti di plastica a contenere quell’immenso tappeto di cartacce, lattine, bottiglie, e residui di cibo. Poi il luogo, lo si capisce sempre dalla stratificazione delle schifezze, è stato individuato da uno o più gommisti della zona che lo hanno ricoperto di copertoni. Oggi la montagnella di gomme usate s’è integrata. È stata anche parzialmente avvolta dall’erba che sta ricoprendo il pattume. Poi, nella terza e (per ora) ultima fase di utilizzo di quel luogo ai bordi della strada, sono intervenute anche le ditte di lavori edili che hanno iniziato a sversare il materiale di risulta, assieme a pezzi di mobili vecchi. Lo slargo praticamente non esiste più, e l’immondizia sta invadendo anche la sede stradale dove, oltre alle automobili, passano anche i bus di linea della Anm. La composizione della discarica è assolutamente trasversale. C’è almeno un esempio per ogni tipo di rifiuto pericoloso. Oltre ai già citati copertoni, spuntano dappertutto batterie usate di auto e camion. C’è, poi, un’ampia zona destinata al deposito illegale del materiale di copertura di un soffitto, smontato certamente da un capannone: potrebbe anche essere amianto, sembra tale a un occhio inesperto. Magari se qualcuno lo esaminasse, cancellerebbe questo dubbio. Dalle officine (o dalle fabbriche) dei paraggi, hanno anche iniziato a sversare contenitori di olio. I bidoni si stagliano tra l’immondizia e sul verde malato che circonda la zona: perdono olio e sporcano, macchiano, inquinano.

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