Liste all’assalto, la Provincia: basta dialogo
Protesta dopo protesta, resta bollente il fronte del lavoro. Martedì i corsisti del progetto Isola hanno occupato gli uffici dell'assessorato regionale, ieri gli Lsu aderenti alla sigla Sll (sindacato lavoratori in lotta) hanno bloccato l'ufficio del lavoro. I quattrocento «socialmente utili» che prestano servizio in uffici diversi che fanno capo alla Provincia chiedevano un incontro immediato con l'assessore Marilù Galdieri. Per ottenerlo sono saliti sul tetto e dai cornicioni hanno sventolato le loro bandiere. L'occupazione è andata avanti per tutta la mattinata ed è terminata intorno alle 13. Contemporaneamente i disoccupati dell'Anida hanno protestato per chiedere il rispetto delle quote riservate da enti ed aziende ai disabili. «Gli lsu aspettano da oltre quindici anni la stabilizzazione – spiega il segretario del Sll, Luigi Sito – da quindici anni continuano a lavorare da precari. Con la passata amministrazione si era concordato sulla possibilità di stabilizzarli. Ma con la nuova giunta non c'è stato ancora alcun confronto. Da quindici giorni chiediamo un incontro che non ci è stato ancora concesso». Poi Sito rincara la dose: «Ieri abbiamo fatto un'occupazione simbolica, ma non abbiamo ottenuto risposte. La situazione si aggrava, troveremo il modo di rompere i timpani di chi non vuol sentire. Già lunedì torneremo tutti in piazza». Parole inquietanti dopo l'incendio dei bus e le violenze dei giorni scorsi. Pronta la replica dell'assessore Galdieri: «Gli lsu hanno ”occupato” interrompendo il servizio pubblico. Ma non si discute con chi utilizza questi sistemi. In ogni caso la prima richiesta diretta alla Provincia era arrivata il giorno 16, quella precedente era diretta alla Regione». Dopo lo stop all'occupazione, l'assessore spiega che le possibilità di andare verso una stabilizzazione sono al momento praticamente nulle: c'è una legge nazionale che blocca le assunzioni negli enti pubblici. Il sindacato lavoratori in lotta, però, contesta anche i due recentissimi bandi della Provincia sulla formazione. Il primo si rivolge ai chi ha perso il posto di lavoro, il secondo ai disoccupati di lunga durata. sindacato Sll chiede che sia dato spazio a quelli che stanno in piazza ed esprimono un bisogno vero – sostiene Sito - noi non ci fidiamo di chi esaminerà le domande, vogliamo essere parte attiva nella selezione. La formazione, che serve per avviare al lavoro, deve essere destinata a chi è pronto a protestare». In sostanza le liste dei disoccupati, che sono ormai una ventina, chiedono una corsia preferenziale per accedere alla formazione. E i posti disponibili sono solo duemila.