ARPAC Indagata la presidente del consiglio e altri dirigenti legati all'ex ministro

L'ambientaccio dei Mastella Eco-scandalo in Campania

22 ottobre 2009 - Francesca Pilla
Fonte: Il Manifesto

Una parte dell'inchiesta di Napoli sui presunti appoggi elettorali di un dan di Marcianise (Casetta) è stata stralciata e passata per competenza alla Dda. Ma i collegamenti con la criminalità organizzata sono tanti e riguardano diversi esponenti Udeur, basti pensare che Nicola Ferraro, consigliere regionale, fa acquistare a Pellegrino Mastella, uno del figli di Clemente, una Porsche Cayenna del valore di 9Omila euro per 77 mila. Un affare, ma secondo le dichiarazioni di Michele Froncillo il venditore della macchirta di lusso era Tommaso Butone, cognato dello spietato Domenico Belforle, in carcere per mafia e affiliato al dan dei casaiesl. La Porsche è stata pagata in contanti.

NAPOLI per Alessandrina Lonardo è la seconda volta in meno di tre anni, I carabinieri bussano alle porte delle sua villa di Ceppaloni, lei si sente mancare, «crollare il mondo addosso», dirà in una lettera ai suoi concittadini e colleghi. Si ricomincia. La famiglia Mastella è nuovamente al centro di una bufera giudiziaria, in realtà il secondo tempo, come spiega anche la procura di Napoli, di quanto iniziato a Santa Maria Capoa Vetere nel gennaio 2008 e che mand in sostanza a casa Prodi. E sempre infatti la «cupola» Udeur che si identifica nella coppia di Ceppaloni al centro del nuovo scandalo sulle assunzioni clientelari, questa volta all'Arpac, Agenzia regionale ambientale, per cui ieri sono fioccati gll avvisi di garanzia, le misure cautelari in carcere, che hanno coinvolto 63 persone. Per Sandra Lonardo forse il gip Anna Laura Alfano, ha deciso la misura pi punitiva e «straordinaria» con il divieto di dimora in Campania e in altre 6 province del centro Sud, che gli impedisce di fatto di continuare il suo lavoro di presidente del consiglio regionale. E da ieri lady Mastella è al confino a Roma, mentre Clemente che pure ha ricevuto un avviso di conclusione delle indagini, che per deve attendere il via libera del parlamento europeo, l'ha raggiunta da Sirasburgo. Ira gll altri agli arresti domicibasi è finito anche Luciano Capobianco, ex-direttore Arpac e Carlo Camilleri, consuocero di Clemente e protagonista anche dell'inchiesta casertana.
L'affare è grosso e parte da alcuni esposti anonimi inviati nel 2007 circa le irregolarità commesse dai dirigenti Arpac sull'appalio per acquistare un immobile del valore di quasi 20 milioni di euro. Da lì le indagini hanno scoperchiato un vaso di pandora, fallo di turbative d'asta, abusi d'ufficio, per arrivare alla solita rete clientelare, ben nota al sistema Udeur, che faceva delle segnalazioni il pane quotidiano e che usava l'antico metodo delle raccomandazioni per piazzare propri pupifii nel carrozzone dell'Agenzia, ma anche per conferire consulenze esterne, incarichi. Una mercato delle assunzioni, andato avanti dal 2005 al 2008, che portava consenso e aumentava il peso politico del partito in regione.
Durante le perquisizioni della Gdf negli uffici dell'Arpac, ll 15 novembre del 2007, vengono trovati dei ifie nel pc della segretaria di Capobianco, Tiziana La Manna, dove era descritto l'organigramma dei raccomandati e dei raccomandanti. «Al fianco di numerosi nomi (655, ndr) - spiega il procuratore generale Giandomenico Lepore - risultava quello di un esponente politico o della pubblica amministrazione quasi tutti comunque per lo pi riferibili a persone aderenti al sodalizio e al partito politico in questione». Tra le «segnalazioni» fatte da noti esponenti politici, ma non indagati, figura anche con due raccomandazioni il presidente Antonio Bassolino: dovrebbe parlare oggi della questione, ma secondo fonti di palazzo Santa Lucia sarebbe del tutto sereno perché assolutamente estraneo ai falli. La lista in ogni caso è lunga, c'è Ciriaco De Mita, l'ex leader verde Alfonso Pecoraro Scanio, Fulvio Martusciello, attualmente consigliere regionale del Pdl, che dice di aver chiesto non un assunzione ma un distaccamento, ll professore Isala Sales al quale viene bddebitata una raccomandazione ma cade dalle nuvole e dice di non sapere nemmeno cosa sia l'Arpac. Tra quelli finiti nelle maglie dell'inchiesta invece i «segnalatori» più conosciuti sono Luigi Nocera, ex assessore regionale ambiente della Campania; Antonio Fantini, segretario regionale Udeur e braccio destro di Mastella, Tommaso Barbato, con oltre cento segnalazioni ex Udeur. Ai raccomandanti indagati non viene quindi contestata la «segnalazione» in sé bensì il fatto che sistematicamente venissero violate le leggi, quindi assegnati i posti in maniera fraudolenta.
In ogni caso le indagini sono a tutto campo e riguardano reati che vanno dall'associazione a delinquere alla truffa, dall'abuso d'ufficio al falso ideologico. Un terremoto politico oltre che giudiziario che pone per l'ennesima volta in rilievo le connivenze dei dirigenti amministrativi in Campania Dall'inchiesta quindi esce fuori il tentativo di truffa aggravato da parte dell'Arpac per poter ottenere dalla regione fondi per 18 mffioni di euro per il costo dei propri uffici, e ancora nei confronti del comune di Napoli per ottenere il permesso di costruire illecitamente quell'immobile. Quindi appalti piotati (per esempio per la ristrutturazione degli uffici Arpac di Benevento), abusi d'ufficio, nonché irregolarità per gestire il sito dell'Arpac, che invece di fare una gara pubblica veniva rinnovata a una società di software vicina all'Udeur. Ai coniugi Mastella viene in sostanza addebitato di essere a capo del sodalizio che condiziona l'attività della pubblica amministrazione per i propri interessi e di condizionale l'agenzia in tutte le sue attività.

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