Veleni a Pianodardine ok per la commissione
Passa in consiglio comunale l’approvazione della Commissione speciale d'indagine sullo stato di inquinamento della zona industriale di Pianodardine, dove oltre ad una forte presenza di aziende con potenziale inquinante c’è da anni il «bubbone» dell’ex Cdr e dell’accumulo di migliaia e migliaia di ecoballe. Un voto unanime, ieri sera in aula, con il quale si dà il via libera alla istituzione della Commissione che fu sollecitata nella precedente consiliatura dal capogruppo Pdl, Nicola Battista, tra l’altro profondo conoscitore delle problematiche della zona abitando in quell’area. La maggioranza ha riconosciuto la validità della Commissione, i cui membri saranno quindici, con una presenza anche dell’opposizione. E proprio Nicola Battista, secondo l’orientamento espresso a margine dell’aula, dovrebbe guidare l’organismo i cui componenti saranno indicati dai capigruppo consiliari nei prossimi giorni. Quindi il presidente Gengaro convocherà la Commissione per l’insediamento e l’elezione del presidente. «Il Comune non poteva continuare ad essere assente su un problema importante come quello dell'inquinamento in una zona dove abitano circa 5000 famiglie - afferma Nicola Battista -. Finalmente ci sarà un organismo deputato a verificare se e in che misura il fenomeno dell'inquinamento è presente e come va affrontato». Il punto di partenza della commissione sarà la verifica dei dati di rilevamento degli agenti inquinanti effettuati con i monitoraggi da Asl e Arpac. «Il primo atto della commissione - spiega Nicola Battista - potrebbe essere la richiesta di acquisizione della documentazione dei controlli effettuati dagli organismi competenti sul territorio. Si parla di bomba ecologica, ma, concretamente, non conosciamo lo stato reale della situazione. Poi sarà possibile affrontare il problema nella concretezza. L'attenzione è sempre stata focalizzata sull'Isochimica, ma ci sono altre realtà che possono compromettere la qualità dell'aria. Per questo motivo, chiederemo all'Asi una mappa delle aziende che operano sul territorio e il tipo di lavorazione che effettuano per verificare l'eventuale incidenza sulla qualità dell'aria. E' giusto che, in una zona che ha subito il disastro della Irm, i problemi derivanti dall'attività dell'Isochimica e che ospita il Cdr e numerose fabbriche, si faccia finalmente chiarezza sullo stato d'inquinamento».