Eurocompost, il Tar dà ragione al Comune
Dopo le numerose sconfitte accumulate negli anni, il Comune di Orta di Atella ottiene la prima vittoria sull’ Eurocompost. Il Tar ha infatti rigettato la sospensiva del diniego della dichiarazione d’inizio attività presentata dalla proprietà per adeguare l’azienda dove vengono prodotti concimi da biocompostaggio. La ripresa del ciclo produttivo, a seguito dell’interruzione risalente a diversi mesi fa, potrà diventare possibile solo dopo alcuni interventi strutturali. L’Eurocompost, da anni al centro dell’attenzione pubblica perché considerata la fonte dei miasmi che renderebbero irrespirabile l’aria della zona atellana, per poter garantire il prosieguo del trattamento dovrà infatti rispettare le prescrizioni dettate da una sentenza del Tar emessa lo scorso mese di luglio. L’impresa, che ormai da più di dieci anni opera sul suolo di Orta di Atella, dovrà provvedere in particolare alla realizzazione di idonee flange per le attività di campionamento dello «Scrubber Venturi», indispensabili per la valutazione dell’effettivo rendimento di abbattimento dell’impianto e fornire pertanto evidenza certa che sistematicamente siano soddisfatti tutti i parametri manutentivi dell’impianto utilizzato. Eurocompost inoltre dovrà realizzare un efficiente sistema di compartimentalizzazione, captazione e convogliamento con una struttura amovibile telonata e una porta d’ingresso avvolgibile a comando obbligato. Ma la Dia relativa allo svolgimento dei lavori non conterrebbe i corretti adempimenti indicati dalla sentenza ed inoltre l’intervento previsto risulterebbe difforme rispetto alla normativa vigente. Nessun veto era stato imposto dall’ufficio tecnico dal quale si chiedeva soltanto che l’Eurocompost adeguasse la struttura, ma senza prescindere dal rispetto delle regole che devono essere necessariamente applicate nel campo. Il Tar ha dato ragione al Comune. Non basterà una semplice Dia per cominciare i lavori e l’Eurocompost dovrà richiedere un vero e proprio permesso a costruire.