Depuratori, tre impianti inutili
Battaglia. Depurazione: a Battipaglia è insufficiente in alcune zone e inesistente in altre. Si riassume così la situazione cittadina rispetto ad un servizio che dovrebbe essere prioritario per garantire salubrità e sviluppo ad una comunità. Un quadro dunque non esaltante per un territorio che pure ospita tre impianti di depurazione. Il fatto è che uno (quello ubicato in località Tavernola) è inadeguato a trattare tutto il volume di acque reflue che vi confluisce, un altro (realizzato dal Consorzio Asi) non è collegato alla rete fognaria ed un terzo (costruito con fondi comunali a Belvedere) non è stato mai completato. Senza contare che molti quartieri di Battipaglia sono sprovvisti di fognature e, se ve ne sono, non sono collegate ad alcun impianto ma finiscono direttamente a mare attraverso le acque del fiume Tusciano e dei suoi affluenti. Tra l'altro si prospetta farraginosa la procedura che porterà ad una serie di interventi che avrebbero permesso di risolvere una volta per tutto il problema della depurazione in città utilizzando sia parte degli impianti che tutto un sistema di collettori, pompe di sollevamento e pozzetti di raccolta già presenti sul territorio ma slegati tra di loro. Tra le opere da realizzare la costruzione di un tratto fognario a via Padova e via Marsala dove insistono numerose abitazioni che possono attualmente contare per depurare le proprie acque reflue solo su vasche Imhoff e l'adeguamento dell'impianto di Tavernola destinato a trattare anche i reflui provenienti dalla zona rurale e dalla litoranea. Una accordo in questa direzione è stato firmato all'inizio di agosto ed al comune di Battipaglia sono stati assegnati circa 4 milioni ed 800mila euro con il ricorso a dei fondi provenienti dal "ristoro" che competeva al comune di Battipaglia come compensazione ambientale dei danni arrecati al territorio da situazioni di emergenza provocate dalla mancata raccolta dei rifiuti solidi urbani. Con la progettazione delle opere affidata ad una società. Il sindaco Santomauro però ritiene necessario, per arrivare al più presto al "traguardo" di una depurazione efficiente che il comune si faccia carico di tutte le fasi necessarie per attuare il programma. «Per accelerare tutto l'iter ho già anticipato sia ai funzionari ministeriali che a quelli regionali che chiederò la delega affinchè sia il comune ad interessarsi sia della progettazione che della concretizzazione delle opere», la dichiarazione di Giovanni Santomauro. Progettazione interna o esterna all'ente, l'importante è che si "metta mano" ad una problematica di cui si parla da anni senza però trovare uno sbocco positivo. Se si pensa che l'impianto costruito dal Consorzio Asi nella zona industriale è costato oltre 50 miliardi di lire e che potrebbe depurare le acque reflue di circa 200mila persone mentre continua a rimanere un simbolo dello spreco di risorse pubbliche senza che si ottengano servizi adeguati per la collettività. E che quello di Belvedere ha solo "assorbito" fondi comunali trasformandosi negli anni in un'area degradata anche a causa di diversi atti vandalici. Resta quello di Tavernola che però è stato progettato per trattare i reflui di circa 20mila abitanti per cui finisce con il risultare non idoneo per Battipaglia.