Procura, scontro sulle accuse di Galgano

Lepore: qui nessun fanatico. Mancino al Csm: indagine rigorosa. Il caso al ministero.
16 ottobre 2009 - Gianluca Abate
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

La situazione all'interno della Procura di Napoli necessita di «una valutazione seria, rigorosa e discreta», Una valutazione che deve necessariamente iniziare «dalle dichiarazioni del procuratore generale di Napoli». Una valutazione che s'annuncia «delicata e preoccupante per le dimensioni dell'ufficio». Una valutazione che partirà subito, perché il vicepresidente del Csm Nicola Mancino stando a fonti di palazzo dei Marescialli ha chiesto che la situazione venga esaminata «subito». Le accuse lanciate da Vincenzo Galgano nell'intervista al Corriere del Mezzogiorno («Ci sono alcuni pm fanatici, e questo fanatismo danneggia persone e collettività e provoca sofferenze») arrivano dritte al Consiglio superiore della magistratura e scatenano una bufera giudiziaria in una delle giornate pi convulse della giustizia napoletana: ieri, nell'ordine, assemblea dei pm, comunicato del procuratore di Napoli, nota ufficiale dell'Anm, presa di posizione di Magistratura democratica, intervento del ministe - ro della Giustizia, richiesta di apertura di una pratica al Csm.

Csm e Minstero
Ufficialmente il vicepresidente del Csm Nicola Mancino non può anticipare alcuna valutazione, visto che sarà proprio Palazzo dei Marescialli a occuparsi dello scontro. Ieri, per , ha seguito con estrema attenzione la questione, e chi l'ha sentito dice che la sua richiesta è stata quella di una «verifica rigorosa». Una verifica che, nel pomeriggio, è stata chiesta anche dai tre consiglieri dei Movimenti riuniti (Mario Fresa, Bernardo Petralia e Ciro Riviezzo), i quali hanno invocato l'apertura di una pratica «a tutela» dei magistrati, giudicando «inopportune» le dichiarazioni del procuratore generale di Napoli. Il caso è finito anche all'attenzione del ministero della Giustizia, che oevi deciderà se intervenire o Un magistrato non deve mai innamorarsi delle proprie idee. Ed è inammissibile che un pm, una corrente della magistratura o la stessa Anm esprimano valutazioni in ordine alle iniziative assunte o non assunte da altri magistrati. Queste sono decisioni che competono al giudice».

L'Anm
La giunta distrettuale napoletana dell'Associazione nazionale magistrati, presieduta da Francesco Cananzi, s'è riunita ieri per discutere del caso ed ha emesso un comunicato in cui dice di «attendere una smentita delle dichiarazioni rese dal procuratore generale al Corriere del Mezzogiorno» e reputa «inaccettabili le affermazioni che gettano dicredito iigiusto e gratuito sull'intera magistratura». I magistrati del distretto di corte d'appello di Napoli «non sono né fanatici né irresponsabili, ma applicano la legge interpretandola con professionalità e coscienza, Né devono lasciarsi condizionare nel proprio lavoro dalle ricadute politiche dei provvedimenti e dal contesto nel quale operano». L'Anm sostiene che  «non risponde al vero neppure che i magistrati delle ultime generazioni siano insensibili al valore costituziolale della celerità del processo», e che «altrettanto ingiusta appare l'accusa nei confronti della sezione disciplinare del Csm, accusa che nega valenza ad una delle pi importanti espressioni dell'autogoverno».

La Procura
Le frasi di Vincenzo Galgano su «certi pm fanatici che danneggiano le persone e creano sofferenze» scatenano la reazione dei pm di Napoli. Che convocano un'assemblea urgente e chiedono al capo dell'ufficio di intervenire a difesa di tutti i sostituti, Giovandomenico Lepore (la cui autonomia decisionale sul caso rifiuti era stata difesa da Vincenzo Galgano) firma un documento di quindici righe. E spiega: «L'intervista rilasciata dal procuratore generale al Corriere del Mezzogiorno è, a mio giudizio, dettata dal clima di turbolenza che nei mesi passati si è registrato in Procura per la nota vicenda dei rifiuti, vicenda per la quale oggi è tutto rimesso nelle mani dei giudici, le cui determinazioni attendiamo serenamente», Il procuratore esclude «nella maniera pi assoluta» che «qui ci siano magistrati fanatici», perché «i risultati che in questi anni l'ufficio ha raggiunto nella lotta a camorra e illegalità dimostrano l'alto livello di professionalità dei magistrati cli quest'ufficio. Il nostro è un lavoro difficile, gli errori sono sempre possibili: ma le sofferenze maggiori alla gente sono provocate dall'illegalità diffusa, non dalle nostre iniziative, dirette esclusivamente al ripristino della legalità», Un passaggio Giovandomenico Lepore lo dedica anche a una questione che ieri ha agitato molto i sostituti procuratori napoletani: è quella relativa ad un'altra frase pronunciata da Vincenzo Galgano, che nell'intervista parlando della «qualità media dei magistrati» ha affermato che «gli altri hanno cento cavallucci, noi dieci stalloni di razza, ma 90 asini». Scrive Lepore: «Sono sicuro che il procuratore generale, nel far ricorso a uesti termini, non si sia riferito a magistrati del mio ufficio, altrimenti sarei diventato a mia insaputa il dirigente di una stalla». Infatti, Vincenzo Galgano ha fatto esplicito riferimento ai «magistrati» in generale. Dicono che per quel numero 100 corrisponda «stranamente» a quello dei pm della Procura. Una coincidenza. Ché, se non fosse così, bisognerebbe scoprire qual è l'altra Procura che ha 100 pm. I «cavallucci».

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