Coda di Volpe, nuovo incendio
Eboli. Quarto incendio doloso a Coda di Volpe, a fuoco centinaia di ecoballe con i rifiuti regionali. Il sito era stato già interessato dalle fiamme il 16 luglio, il 4 ed il 17 settembre scorsi. Le fiamme sono divampate alle 19,30 di ieri sera. La zona interessata ha riguardato la parte ovest dell’invaso, nei pressi della litoranea e della pineta. L’incendio è divampato nello stesso punto dove, nel luglio scorso, fu appiccato il primo rogo doloso. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco, i carabinieri di Eboli e Santa Cecilia. I caschi rossi hanno lavorato per oltre due ore, prima di domare le fiamme. I vigili del fuoco hanno continuato a gettare acqua sulle ecoballe fino a notte fonda. Una misura precauzionale per evitare altri roghi notturni. Fumo denso e nube tossica. Oltre ai campi coltivati, a pagare dazio sono i residenti lungo la litoranea. Il vento forte, in direzione ovest, ha spinto il fumo nella loro direzione. L’ aria irrespirabile ha raggiunto decine di abitazioni. Le lingue di fuoco sono state avvistate a diversi chilometri di distanza. Sul posto sono giunti anche i delegati della commissione di controllo: don Daniele Peron, l’ingegnere Raffaele La Brocca e Domenico Alfano. I tre membri del comitato di quartiere hanno risposto in modo indignato all’ennesimo incendio doloso: «ancora dubbi, ancora domande? Siamo al quarto incendio e qualcuno ha ancora il coraggio di parlare di autocombustione? Ribadiamo la richiesta dell’immediata rimozione delle ecoballe, chiedendo al Consorzio di Bacino Salerno 2 l’installazione di telecamere interne. Il servizio di guardiania non funziona». I cittadini della zona hanno chiesto una svolta nella gestione del sito. «Bisogna trovare i colpevoli. Ma soprattutto dobbiamo trovare il modo per prevenire altri roghi dolosi», dicono. Intanto non si sono spenti gli echi delle polemiche dell’ultimo sopralluogo a Coda di Volpe: «lunedì pomeriggio, nel verbale conclusivo abbiamo scritto delle numerose piante divelte con un escavatore. L’episodio avvenuto di fronte alla vasca ci lascia perplessi. Qualcuno è entrato nel sito, abbattendo tutte le piante».