Rifiuti tossici nella falda: scatta l’indagine dei carabinieri del Noe
Rappresenta un vero e proprio giallo la scoperta del geologo Gianluca Minin — che pure ha già lavorato per il Commissariato di Governo al Sottosuolo ed il Comune — di giacimenti di rifiuti anche speciali nelle cavità urbane e che finiscono direttamente nella falda idrica. Arpac e Comune dicono di sapere appena di qualche cavità ostruita da detriti, ma non delle immondizie ammassate a quintali trovate sotto via Nicotera, di fusti sospetti sotto Monte di Dio o di olii minerali o vernici che galleggiano sul pelo dell’acqua dei canali borbonici — tra l’altro ancora utilizzati, in periferia, per irrigare — sotto piazza Dante o a Chiaia.
Il geologo che ha fotografato e protocollato tutto è stato convocato dal comandante del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, il maggiore Giovanni Caturano. I militari vogliono saperne di più su quanto ritrovato dall’esperto sotto dieci strade cittadine e sulle immagini pubblicate domenica dal Corriere del Mezzogiorno . Indagheranno in primo luogo sui rifiuti speciali in falda: sotto via Morelli è stata fotografata una discarica di olii esausti, oltre a tonnellate di detriti edili; sotto vicolo Papa in zona piazza Dante l'acqua di falda si copre di vernici e solventi sversati abusivamente da un antico pozzo; mentre sotto la vicina via Soriano sono rifiuti ordinari a galleggiare sul pelo dell’acqua; e le immissioni abusive in canale di acque nere da palazzi non allacciati alle fognature invece sono a piazza Dante, in via Chiatamone e sotto il corso Vittorio Emanuele. Quindi pullulano le discariche sotterranee di rifiuti ordinari e di materiali di risulta che impediscono ai tecnici dell’ufficio Sicurezza del Comune di effettuare verifiche di staticità o trovare perdite idriche o fognarie: in particolare sotto i Quartieri Spagnoli e a Marianella in via Scaglione. Il commissariato di Governo al Sottosuolo «scade» il prossimo 31 dicembre e subcommissario è il sindaco Iervolino. È l’ufficio Sicurezza geologica del Comune di Napoli che si occupa delle cavità sotterranee, l’assessore Nuzzolo. Ma la competenza sui rifiuti sversati abusivamente invece è di Giacomelli, il collega all’Igiene. Nessuno sapeva, dicono gli assessori con l’Arpac alla quale spetta invece la caratterizzazione dei rifiuti, preliminare a qualsiasi intervento di rimozione. Interventi che hanno costi esorbitanti, non compatibili coi bilanci degli Enti locali e coi tagli romani al 18% delle risorse per il Sottosuolo dei quali si è lamentata lo stesso ministro Prestigiacomo. «Non conoscevo personalmente il problema — commenta l’assessore comunale all’Ambiente, Rino Nasti —. La competenza per quelle cavità dovrebbe essere del Demanio, ma ci coordineremo con lo Stato e il Commissariato al Sottosuolo per procedere alla rimozione dei rifiuti. E l’Arpac dovrà prima schedare quelli speciali. Purtroppo questo comportamento irresponsabile e criminale dalle nostre parti va di moda e questo genere di controlli sono difficili: in Campania la nuova legge sui rifiuti ha già prodotto mille arresti in 10 mesi, ma in superficie, i Noe non possono certo ficcarsi sottoterra. E il Governo è più interessato alle grandi opere, quindi taglia i fondi in materia di sicurezza del Sottosuolo e ricerche e mappature delle cavità si fermano o non partono affatto». Prosegue l’assessore al Sottosuolo Agostino Nuzzolo: «La questione è abbastanza complessa e vede varie competenze in gioco con un macroproblema di natura economica a centrotavolo. Io sono assessore da poco, non sapevo davvero nulla. Dunque il commissariato al Sottosuolo ed il mio assessorato sovrintendono alle problematiche di staticità delle cavità, ad esempio come in via Nicolardi dove dovremmo fare un robusto intervento. E c'è un problema di proprietà delle cavità: alcune come gli ex-rifugi bellici fanno capo al Demanio che l’assessore al Patrimonio, D’Aponte, ha già incontrato in vista di un eventuale passaggio di proprietà delle cavità al Comune, che però non possono gravare finanziariamente sulle spalle della sola amministrazione cittadina. Altre cavità sono invece dei proprietari sovrastanti e per i rifiuti sversati illegalmente dai pozzi è competente l'assessorato all'Igiene che ha un nucleo di vigili specializzato in questi controlli. Ma è quasi sempre impossibile, ai fini del rimborso delle spese di rimozione di rifiuti e detriti sotterranei, individuare i diretti responsabili dello sversamento abusivo. Quel che faremo subito è un incontro fra i vari assessori competenti e il Demanio per affrontare il problema, sapendo già che va chiesto un aiuto al Governo». Il direttore dall’Arpac Gennaro Volpicelli pure conferma: «Nessuno ci ha allertati». E il suo vice napoletano, Alfonso De Nardo, precisa: «Non risulta nessuna denuncia sulle falde urbane, avvieremo subito una campagna di indagine strumentale alla bonifica dei siti. Contatteremo il Commissariato per avere una prima mappatura di queste discariche. Chi avrebbe la competenza per rimuovere è il Comune, ma in superficie: parliamo di una situazione molto singolare, mai visto niente del genere in cavità urbane». E dall’assessore provinciale all’Ambiente Giuseppe Caliendo pure giunge un appello ad un «coinvolgimento tecnico di tutti gli Enti per reperire fondi ad hoc. Tali problematiche— dice — tra l’altro non appartengono alla sola città di Napoli ma a tutto il territorio provinciale, interessato da tombature di rifiuti di diverso grado di pericolosità che minano seriamente l’ambiente e la salute dei napoletani».