PIAZZA DEI MARTIRI E VIA BELLEDONNE NEL CAOS: LA MOVIDA PARTENOPEA DETURPA LE VIE DELLO SHOPPING

Lo scandalo di Chiaia, quartiere pattumiera

6 ottobre 2009 - Giulia Musella
Fonte: Il Roma

I napoletani pagano l'imposta sui rifiuti pi alta d'Italia: la Tarsu è lievitata del 60% dal primo settembre scorso, scatenando le polemiche delle associazioni di consumatori e dei cittadini. Napoli, però , è tutt'altro che pulita. Di emergenza rifiuti non si parla più , eppure lo stato delle strade tradisce un' emergenza tutt'ora in corso. E non è solo la periferia ad essere abbandonata a se stessa: anche nelle zone più in della città, da Chiaia a Posillipo, i rifiuti la fanno da padrone a tutte le ore. Sabato mattina Chiaia era invasa da rifiuti ingombranti. Le situazioni più drammatiche riguardavano via Piedigrotta, la Riviera e la zona di piazza de Martiri. I negozi del centro erano pieni, il via vai era frenetico come non succedeva da tempo nelle zone della Napoli bene. C'era persino qualche turista a curiosare tra le vetrine pi chic della città. Ma Napoli, ancora una volta, è riuscita a dare una pessima immagine di sé. L'emergenza rifiuti di due anni fa sembra non aver mai abbandonato davvero la città. All'angolo tra via Piedigrotta e via Giordano Bruno il marciapiede era impraticabile per i pedoni. Quasi tutto lo spazio era occupato da un materasso, depositato lì da giorni. Sul materasso erano depositati alcune paia di pantaloni da bambino e qualche maglietta. Tutti abiti che potevano essere ancora utilizzati, o quantomeno regalati a dei bisognosi, ed invece erano stati lasciati alla Torretta a marcire. Come se non bastasse, affianco al materasso era stato lasciato una tavola di legno grande almeno due metri quadrati. Così, i pedoni erano costretti a fare lo slalom tra rifiuti ingombranti, cartacce ed escrementi. Un vero incubo. Pochi metri pi avanti, proprio di fronte all'Ordine dei Medici, la situazione era altrettanto tragica. Accanto a due campane per la raccolta della carta, da tempo è depositato il rottame di un motorino. Alcune parti sono completamente arrugginite. Il rottame non pu essere ritirato dagli uomini dell'Asìa, che non possono portar via nessun veicolo con telaio e numero di targa. Eppure il proprietario dello scooter l'ha gettato via come se fosse un triciclo. Dopo il clamore dei giorni della festa di Piedigrotta la zona è abbandonata a se stessa. Altro che attrazione turistica. A dimostrazione dell'abbandono i rifiuti che giacciono in strada da giorni senza che nessuno faccia nulla. Anche la zona di piazza de Martiri sabato mattina non era risparmiata dal degrado e dai rifiuti. A pochi passi dalle vetrine delle griffes pi in voga e proprio a due passi dai ristoranti pi costosi della città, le strade erano invase da rifiuti di ogni genere. In via Belledonne a Chiaia i rampolli della Napoli bene che popolano la movida del venerdì sera avevano lasciato tracce inconfondibili del loro passaggio. La futura classe dirigente napoletana si sta già facendo conoscere attraverso le abitudini del weekend. Bottiglie di vetro vuote sabato mattina popolavano gli angoli delle strade, nonostante i gestori dei bar abbiano predisposto punti di raccolta dei rifiuti vicino ad ogni locale. Eppure le bottiglie vuote sono nei vasi, sulle panchine. Qualcuno ha anche ben pensato di lasciare tre bottiglie di birra svuotate su una cassetta dell'elettricità accanto ad un pacchetto di sigarette vuoto. La situazione peggiore si ha in via Ferrigni, la stradina che collega via Belle- donne e via Carlo Poerio, clou della movida napoletana. Proprio all'angolo con via Poerio qualcuno ha lasciato l'intero mobilio. Sabato mattina depositato affianco alla scuola materna Maria Cristina di Savoia c'era una scrivania, alcune ante di mobili, una sedia. I passanti non possono fare a meno di guardare sconcertati: a pochi passi dalle vetrine pi lussuose della città c'è una discarica a cielo aperto. Una signora residente in zona era disgustata: «E uno schifo. Questa dovrebbe essere la parte migliore della città, eppure viviamo come degli animali». Un ragazzo che lavora in zona ha commentato ironico: «Questa è arte moderna. Prima o poi la esporranno al Madre».

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