Incendio al campo rom dopo la protesta degli imprenditori
L'Asi di Giugliano diventa campo di battaglia e gli imprenditori che lavorano nell'area industriale non esitano a parlare di «guerra civile». Ieri mattina un incendio è divampato all'interno del campo rom numero 7.
Fiamme talmente alte che i vigili del fuoco hanno impiegato ore a domare. L'Asi giuglianese proprio qualche giorno fa è stata al centro di una protesta delle circa 50 aziende che operano nel sito (per un totale di circa 1800 addetti), ormai stanche di dover convivere con rifiuti sversati - anche tossici - si parla di circa 30 mila tonnellate, e campi rom che accolgono un migliaio di nomadi, oltre ad una serie di furti avvenuti.
«Siamo alla guerra civile. A pochi giorni dalla nostra protesta contro abusivisnio dei rrom e indifferenza delle istituzioni, i teppisti hanno ripreso a colpire, appiccando una serie di incendi a materiali tossici, appestando l'aria, tranciando per l'ennesima volta i cavi delle telecomunicazioni», denuncia Angelo Punzi, vicepresidente e amministratore G.M.A e vicepresidente del Consorzio Giugliano. «Le fiamme sono giunte fino a un gasdotto vicino, con rischio di esplosioni». Il quadro generale peggiora di giorno in giorno. Gli imprenditori della zona, in raccordo colle loro associazioni e con le organizzazioni sindacali, si accingono a definire un'azione comune per sollecitare risposte concrete da parte di istituzioni ed enti preposti, a più riprese assuntori di impegni ma a tutt'oggi non intervenuti adeguatamente per risolvere un gravissimo problema ambientale. L'area industriale, oltre che occupata da un migliaio di rom, è utilizzata come sversatoio abusivo di rifiuti, in buona parte tossici, ammontanti già nel febbraio scorso a pi di trentamila tonnellate.
Il sindaco della cittadina napoletana Giovanni Pianese chiede di portare il caso Asi all'attenzione del Governo. «I senza fissa dimora che sono accampati a Giugliano ha continuato Pianese sono ormai davvero tanti e tra questi ci sono alcuni che vivono di espedienti e di furti». Il Comune ha dato la disponibilità per attrezzare un campo che possa accogliere non pi di 150 persone ma in zona sarebbero stato censiti pi di mille stranieri, tra cui moltissimi bambini che vivono in precarie condizioni igienico sanitario. «A luglio scorso ha aggiunto Raffaele Ambrosino, consigliere comunale di Napoli del Pdl ho scritto a Guido Bertolaso, affinchè si prendano urgenti provvedimenti, anche drastici, per risolvere questa ennesima emergenza ambientale forse più pericolosa per la salute della passata tragedia dei rifiuti. A Scampia, Secondigliano, Piscinola e in gran parte dell'area nord, l'aria è diventata irrespirabile perchè densa di pericolosissime sostanze inquinanti».