La Corte ha giudicato inammissibile l’istanza di una decina di imputati Il primo dicembre in aula

Ad Ariano il processo per Difesa Grande

La Cassazione ha respinto la richiesta di trasferimento ad altra sede per condizionamento ambientale
9 ottobre 2009 - Vincenzo Grasso
Fonte: Il Mattino Avellino

Ariano Irpino. Resta ad Ariano il procedimento giudiziario che vede imputate, a vario titolo, venticinque persone, tra cui gli ex amministratori dell’Asi-Dev e del Codiso per disastro ambientale, violazioni edilizie, omissione di atti di ufficio, inquinamento delle falde acquifere e smaltimento illegale di rifiuti presso la discarica di Difesa Grande negli anni precedenti il 2004. La Cassazione, alla quale si erano rivolti numerosi indagati (Emilio e Nicola De Vizia, Roberto Gennarelli, Gerardo Adiglietti, Marcello Caruso, Antonio Picardi, Salvatore Pierro, Alberto Manganiello, Raffaele Giannattasio e Antonio Aufiero) ha respinto, ritenendola inammissibile, l’istanza (presentata dagli avvocati Massimo Preziosi, Antonio Fonzoli e Giulia Santillo) di ricusazione per legittimo sospetto e per pregiudizio delle libertà di determinazione delle persone coinvolte. «Avevamo chiesto il trasferimento del procedimento presso altra sede - sostiene l’avvocato Massimo Preziosi - perchè convinti che l’ambiente arianese fosse pregiudizialmente ostile, capace di turbare la dialettica processuale, anche per il ruolo già svolto da stampa ed emittenti locali. Per non parlare di episodi avvenuti nel 2004 con l’aggressione al dottore Catanese della questura di Avellino e la dimostrazione nei confronti dell’ex procuratore Amato Barile, la cui auto fu circondata da manifestanti e fatta oggetto di lancio di palle di neve. Insomma, tutte queste cose ed altre considerazioni ci facevano sperare in un trasferimento della vicenda in altra sede. Prendiamo atto della decisione della Cassazione e attendiamo la data del primo dicembre con serenità. In quella circostanza il gup presso il Tribunale di Ariano Irpino si dovrà esprimere sul rinvio a giudizio o sull’archiviazione. Porteremo con convinzione avanti le nostre strategie difensive, convinti di poter dimostrare l’infondatezza di molte accuse contestate ai nostri assistiti». Completamente diverso il giudizio dell’avvocato Domenico Carchia che difende il Comune di Ariano Irpino in questa vicenda. «La Suprema Corte - precisa - non poteva che respingere l’istanza presentata. Non c’è alcun inquinamento ambientale; dal settembre del 2006 ci sono state davanti al gup già diverse sedute durante le quali hanno esposto le loro tesi sia il Pm che il sottoscritto in tutta tranquillità e senza condizionamenti esterni. Nella seduta del primo dicembre prossimo gli avvocati degli indagati potranno esprimersi serenamente. Questa città non è violenta, nè agitata. Nessuno può condizionare il giudice. Ci si augura solo che si faccia chiarezza sulla gestione di Difesa Grande». Non meno polemico è l’avvocato Giovanni La Vita, esponente degli ambientalisti locali, per il quale la popolazione arianese non merita di essere considerata violenta da parte dei difensori di alcuni indagati.

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