Contestata la chiusura di alcuni reparti Il commissario «Deciderà la Regione»

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8 ottobre 2009 - lor.ca.
Fonte: Il Mattino Caserta

Com’era prevedibile, il piano di riordino dei servizi ospedalieri accontenta qualche sindaco e ne scontenta molti. Si è chiusa con un rinvio e molti mugugni l’attesa riunione ieri nel corso della quale il commissario dell’Asl di Caserta Antonio Gambacorta ha illustrato ai primi cittadini delle nove città sede di presidio ospedaliero (Aversa, Maddaloni, Marcianise, Santa Maria Capua Vetere, Capua, Piedimonte, Sessa Aurunca, Teano e San Felice) la bozza di riassetto organizzativo delineato nei giorni scorsi dopo gli incontri tra il subcommissario sanitario Oreste Perrella (presente all’incontro di ieri insieme con il subcommissario amministrativo Mario Forlenza) e i direttori medici di presidio. E sono stati i sindaci a sollevare una serie di eccezioni; «i commissari - spiega un comunicato dell’Asl - avendo preso nota di tutte le eccezioni dei sindaci, terranno in debito conto alcune proposte al fine di integrare ulteriormente il modello proposto. Il modello definitivo, ma comunque temporaneo, sarà sottoposto all’attenzione del governo regionale per le valutazioni conclusive». Ma se ad Aversa il piano di riordino è stato tutto sommato accolto bene, non così è stato per il sindaco di San Felice a Cancello De Lucia (che lamenta la chiusura della divisione di oncologia). Diversità di vedute anche per i sindaci di Santa Maria Capua Vetere Giudicianni e di Capua Antropoli oltre al sindaco di Teano Picierno. Articolata anche la posizione del primo cittadino di Marcianise Antonio Tartaglione, secondo il quale «ben venga la creazione di poli di eccellenza di gastroenterologia e di cardiologia - ha detto - ma non la soppressione della pediatria. Chiudere la pediatria infatti significherebbe dover trasferire altrove anche il nido e l’ostetricia. Si tratta di una proposta a mio giudizio inattuabile perché andrebbe a decurtare l’ospedale di una serie di reparti che funzionano benissimo, che sono dotati delle attrezzature idonee e che servono utenti provenienti da più paesi del circondario. Attuare una proposta del genere comporterebbe di conseguenza il dover privare il nosocomio anche del pronto soccorso pediatrico. Non credo ci siano ragioni condivisibili per procedere a questa possibile soppressione, sia per l’efficienza dell’area medica in questione, sia perché essa rappresenta uno strumento fondamentale per fronteggiare le emergenze influenzali che, come ogni anno, durante i mesi invernali, colpiscono maggiormente i bambini in età scolare». Intanto, in una nota congiunta a firma dei leader provinciali di categoria di Cgil (Di Lucia), Cisl (Cristiani) e Uil (Diana), le organizzazioni sindacali chiedono al commissario Gambacorta di «sospendere qualsiasi atto, predisposto a da predisporre, inerente la riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale e la definizione dei centri unici di responsabilità delle principali funzioni». I sindacati attendono una «convocazione urgente» con i vertici dell’Asl per intervenire su questioni che «riguardano l’organizzazione del lavoro e del personale».

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