Reflui di un’industria conserviera scaricati abusivamente
Angri. Stroncato un traffico da Sant'Antonio Abate passando per Angri e diretto a Terzigno, teso al conferimento di rifiuti speciali non pericolosi in zone non autorizzate né predisposte al conferimento. L'ennesimo schiaffo dell'uomo alla natura bloccato dai carabinieri della Tutela per l'Ambiente di Salerno, in collaborazione con i carabinieri di Angri. Due pattuglie in servizio straordinario notturno volute dalla neo guida dei carabinieri ambientali il capitano Giuseppe Ambrosone hanno permesso di portare alla luce un nuovo scempio ambientale. Il monitoraggio continuato andava avanti da un po' di tempo nell'agro nocerino sarnese quando gli occhi dei militari hanno scorto giorni fa sulla statale 18 di Angri un autocarro con un carico sospetto. Pedinamenti, appostamenti e indagini fino ad incastrare i fratelli Antonio e Salvatore Bruno, rispettivamente di 30 e 36 anni, che si trovavano a bordo del veicolo fermato dai carabinieri dell'ex Noe salernitano. I rifiuti trasportati dai due angresi erano fanghi derivanti dal lavaggio dei pomodori di una industria conserviera di sant'Antonio Abate e che i fratelli Bruno provvedevano a smaltire in un'area periferica di campagna a Terzigno già sottoposta a sequestro. Spetterà ora alle indagini in corso capire da quanto tempo andava avanti la vicenda con risvolti inquinanti. Dei due arrestati il fratello maggiore era stato già coinvolto un paio di anni fa in un'altra indagine ambientale nella periferia di Angri e sempre per opera dell'ex Noe di Salerno. Il sito partenopeo scoperto dal nucleo speciale risulta intestato ad una terza persona ma di fatto era nella disponibilità dei Bruno, fermati ed arrestati per avere illecitamente smaltito rifiuti speciali non pericolosi a cui si è aggiunto il reato di violazione di sigilli, in quanto l'area era appunto sottoposta a sequestro per reati urbanistici ed ambientali. Sequestrata nuovamente l'area e l'autocarro che ha trasportato i fanghi abatesi.Le indagini su questo giro di rifiuti continuano nel fascicolo aperto dal sostituto procuratore di turno Giuseppe Cacciapuoti che sta accertando le responsabilità di altre persone in questo illecito smaltimento.