Troppi utenti abbandonano sacchetti di indifferenziata Diversi milioni di euro mandati al macero

Isole ecologiche come discariche: eliminate

Sono iniziati ieri i lavori di smontaggio delle piattaforme
7 ottobre 2009 - Petronilla Crillo
Fonte: Il Mattino Salerno

Isole ecologiche, il piano fallisce. E con questo anche i buoni propositi dell’amministrazione: aumentare la forza lavoro, produrre rifiuti puliti, ottenere un rimborso del 10% dal Conai per il riciclo, calcolare sgravi fiscali per gli utenti più virtuosi. Nella giornata di ieri sono già state rimosse cinque isole ecologiche, le altre quattro saranno portate via questa mattina. Le prime a «sparire» sono state quelle in via Vinciprova, via Costantino l’Africano, via Limongelli, parco Arbostella, via dei Mille. Così, mentre investimenti per svariati milioni di euro vanno la macero («Dovrei vedere tutte le vecchie delibere per dire esattamente l’impegno di spesa che abbiamo fatto sulle isole ecologiche», commenta l’assessore Calabrese), è l’inciviltà a farla da padrona. Quella di centinaia e centinaia di utenti che utilizzano le piattaforme come cassonetti della spazzatura abbandonandovi rifiuti indifferenziati. Rifiuti che vanno poi i discarica. «Abbiamo monitorato per mesi le isole ecologiche - dice l’assessore alle Politiche ambientali del Comune, Gerardo Calabrese - e ci siamo resi conto che erano diventate della pattumiere. Nonostante multe e controlli la gente continuava a lasciare sacchetti non differenziati. È anche vero, però, che coloro che in questi mesi hanno fatto la raccolta differenziata hanno fatto davvero un’ottima differenziata: la qualità di rifiuti che trovavamo nei bidoni era buona». Le isole ecologiche sono (pardòn, erano) nove, dislocate un po’ in tutta la città: via Costantino l’Africano, via Dalmazia, via Vinciprova, via Robertelli (adiacenze all’area mercatale), piazza Gian Camillo Gloriosi, via De Crescenzo (adiacenze mercato quartiere Italia), via dei Mille, via Limongelli, parco Arbostella. Un fallimento, dunque, che costa molto caro all’amministrazione comunale anche perchè si è verificato su tutto il territorio cittadino, dal centro alla zona orientale. Quest’ultima, la più martoriata. A nulla sono valsi anche gli appelli del sindaco sul corretto uso delle campane interrate: se si trasformano in discariche sono incompatibili con l’immagine di decoro e pulizia imposta con il programma di raccolta differenziata. Campane che, molto più grandi di quella utilizzate in strada per la raccolta del vetro, raccoglievano plastica, alluminio, vetro, carta e cartone. Secondo i progetti dell’amministrazione l’incremento della differenziata anche attraverso le isole ecologiche, avrebbe dovuto consentire al Comune di evitare sanzioni, aumentare la produzione e avviare per il prossimo anno il passaggio dalla tassa alla tariffa con grossi risparmi a agevolazioni per gli utenti. «È un dato sul quale dobbiamo riflettere - conclude Calabrese - e che certo non fa piacere». Il sospetto è che ora il sindaco-sceriffo dichiarerà davvero guerra ai suoi concittadini.

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