Le frane minacciano Ischia denunciata la Protezione civile

Ischia, il sindaco: stanchi di aspettare interventi
7 ottobre 2009 - Ciro Cenatiempo
Fonte: Il Mattino

Ischia. Rischio idrogeologico incombente, paura di nuovi lutti anche nella maggiore delle isole partenopee, e scarsa attenzione delle istituzioni regionali e nazionali: Ischia va all’attacco. E sceglie la via giudiziaria. Il sindaco del Comune di Ischia, Giosi Ferrandino, e il presidente del Consiglio comunale, Isidoro Di Meglio, hanno infatti denunciato alla Procura di Napoli i vertici della Protezione Civile italiana, quelli del ministero dell’Economia e il commissario straordinario delegato all’emergenza idrogeologica della Regione Campania, Antonio Bassolino. Lo hanno reso noto ieri sera, con un documento che fa riferimento preciso ai «mancati provvedimenti relativi alla messa in sicurezza del Monte Vezzi». Nessun intervento tecnico, niente fondi. Soltanto promesse e una preoccupante inerzia, a distanza di tre anni da una tragedia che la gente isolana non può dimenticare. Come si ricorderà, dopo le prolungate piogge invernali la montagna si sbriciolò, provocando una frana - il 30 aprile 2006 - nella quale persero la vita quattro persone. Una vera alluvione di fango, massi, alberi e detriti che travolse un’abitazione e distrusse una famiglia, sorpresa nel sonno. Un evento nefasto che si è tradotto anche in un coacervo di disagi prolungati per altre centinaia di abitanti della zona dell’Arenella, che furono allontanati dalle proprie abitazioni. Alcuni di loro sono ancora senza un tetto. Sfollati, un destino senza spiragli futuri. Dalla paura all’esasperazione. Il sindaco Ferrandino e Di Meglio hanno così deciso di trasmettere alla procura napoletana tutti gli atti e le diffide rivolti in tre anni agli organismi amministrativi preposti alla messa in sicurezza del monte e alla soluzione di una minaccia che non potrebbe più definirsi come una catastrofe naturale. «Basta - sottolinea l’avvocato Isidoro Di Meglio, presidente dell’assemblea consiliare - con nuove tragedie annunciate, come quella di Messina. Ecco perché ci siamo mossi con fermezza. Nel mirino della nostra denuncia ci sono la Protezione Civile nazionale, quale braccio operativo del governo; il ministero dell’Economia, per non aver finanziato le opere, come previsto dall’ordinanza della presidenza del Consiglio dei ministri; e il commissario straordinario delegato all’emergenza idrogeologica della Regione Campania».

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