Ex consorzi, gli operai scendono in piazza

Licenziamenti per 2.200 addetti, proteste in tutta la regione «Subito contratti full time o bloccheremo i siti strategici»
4 ottobre 2009 - ad.pa.
Fonte: Il Mattino

Da domani presidi e cortei: monta in tutta la regione la rabbia dei lavoratori degli ex consorzi di bacino che s’aspettano, è questione di ore, i licenziamenti. Sono i circa 2200 operai assunti a tempo indeterminato con due ordinanze firmate nel febbraio del 2001 dagli allora vertici del commissariato per l’emergenza rifiuti. Due atti dichiarati nulli da una sentenza del Consiglio di Stato a cui aveva fatto ricorso l’ex consorzio di bacino Napoli 1 che già il 30 settembre ha provveduto alla messa in uscita per 221 maestranze. Poi due giorni fa la sentenza dei giudici amministrativi di secondo grado è stata spedita, dai vertici di palazzo Salerno, ai 10 consorzi di bacino e all’Asìa: «Per le opportune valutazioni e l’eventuale adozione dei provvedimenti di competenza di codesti enti», ha scritto il vicario del sottosegretario Guido Bertolaso, il generale Mario Morelli. In pratica, è il via libera per la messa in uscita per queste persone assunte otto anni fa per la raccolta differenziata e in organico oggi in diversi enti della Campania. Per loro, se tutto andrà bene, solo un contratto co.co.pro. di tre mesi sino a dicembre. Poi nulla a meno che non siano i comuni ad assumerli direttamente. Ma sinora le richieste in tal senso dei 5 prefetti campani sono cadute nel vuoto. Per questo da due giorni le maestranze dei consorzi di bacino sono in stato di assemblea permanente e hanno proclamato uno sciopero di due giorni per il prossimo 14 ottobre. Mentre sale il nervosismo per le lettere di licenziamento che sarebbero già partite. Ma il pericolo è che la situazione possa sfuggire di mano. «Esistono molti focolai di lavoratori che oramai sfuggono al controllo delle organizzazioni sindacali e che autonomamente in questi giorni - scrivono le sigle Slai Cobas, Sindacato Azzurro, Rdb, Assotrasporti, Fesica Confsal, Uap e Cesil - hanno dato vita ad azioni dimostrative che stanno seriamente mettendo a repentaglio l’ordine pubblico: decliniamo sin da ora ogni responsabilità per atti spontanei». E da domani la protesta scende in piazza. A Benevento dove i lavoratori stanno facendo fronte comune con i precari della scuola; a Caserta, dove domattina alle 11 è stato previsto un sit-in presso la sede del consorzio unico interregionale, adiacente la prefettura. A Napoli, invece, prima un corteo e poi il presidio sotto palazzo Salerno, in piazza del Plebiscito, sede del commissariato per i rifiuti. La richiesta delle sigle sindacali è che ci sia una stabilizzazione definitiva in regime full time a tempo indeterminato per tutti i dipendenti degli ex consorzi di bacino della Campania assunti con le ordinanze del ’99 e confermate poi nel 2001. Difficile che avvenga visto che dal primo gennaio con il ritorno dei poteri ordinari per la gestione del ciclo dei rifiuti, non sarà più garantita, ai consorzi da parte del commissariato, la somma di 2mila euro a lavoratore. Da qui la minaccia delle sigle sindacali: «Se entro il 15 ottobre non si sarà raggiunto un accordo definitivo ordineremo azioni di protesta mirate al blocco dei siti strategici dell’emergenza rifiuti».

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