ESCLUSIVA

Il magistrato che arrestò Enzo Tortora nuovo amministratore unico della supersocietà Gisec che gestirà i rifiuti casertani

A minuti sarà uffiicializzata la nomina al vertice Gisec che Casertace, naturalmente, è in grado di anticipare. Giliberti, stavolta, se n'è fregato dei partiti e delle pressioni per salvare le poltrone di Di Nola e D'Andria e ha fatto di testa sua...forse
7 ottobre 2009 - Gianluigi Guarino

CASERTA – E’ Felice Di Persia, magistrato in pensione di lungo corso, direttore della dda, procuratore aggiunto a Napoli, oggi in pensione e presidente del Consorzio Rinascita, targato Coppola, il nuovo amministratore unico della Gisec, la società con intero capitale nelle mani dell'Amministrazione provinciale, che gestirà il ciclo dei rifiuti in provincia di Caserta dall'anno prossimo Di Persia è anche quel magistrato che tanti anni fa, insieme al suo collega Lucio Di Pietro (sic!) spedì ingiustamente in carcere Enzo Tortora, che si ammalò e morì di cancro dopo essere diventato europarlamentare del Partito Radicale, per il quale il sottoscritto non ha mai nascosto la sua grande simpatia e che fu l'unico partito, all'epoca, che ebbe il coraggio di affiancare Tortora nella grande battaglia per la "giustizia giusta".

Dal marzo del 1986 al 1990 è stato componente del Consiglio Superiore della Magistratura. Successivamente il  Di Persia è stato presidente di Sezione al Tribunale di Santa Maria C.V.,  e Procuratore della Repubblica a Nocera Inferiore, ritornando poi a Napoli come Procuratore con funzioni di Coordinatore della DDA per il contrasto alla criminalità organizzata.

Fin qui la notizia nuda e cruda. Qualche nota esplicativa dopo la nomina del Cda bipartisan, frutto dell’inciucio tra Pdl e Pd, dopo le dure critiche espresse in estate dal coordinatore provinciale del Pdl Pasquale Giuliano all’indirizzo del presidente dello stesso Consiglio di Amministrazione Pepe, dopo le dimissioni dello stesso Pepe, stavolta il commissario di governo Giliberti, che, certo, per dare ascolto ai partiti, ai gruppi e ai sottogruppi, non ci ha fatto certo una bella figura con le dimissioni del professore Pepe, si è turato le orecchie e ha fatto da solo. E a nulla, stavolta, sono valse le pressioni del Pd e del Pdl per costituire un nuovo Cda che mantenesse in carica i due consiglieri Di Nola, in quota Pasquale Giuliano e l’avvocato casertano D’Andria, diretta espressione dell’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Caserta del Pd, Ubaldo Greco e di Enzo Iodice, che sempre del d è il segretario provinciale.
Per tagliare la testa al toro, Giliberti ha scelto la strada dell’amministratore unico, scegliendo una persona, che, almeno apparentemente (nei prossimi giorni approfondiremo) è fuori dai giochi dei partiti casertani, non si sa se anche di quelli napoletani, per intenderci, quel Varriale lì e compagnia bella.

Se così ha fatto, vuol dire che per la prima volta si è comportato da vero commissario di governo superpartes e non da gran cuciniere delle ricette del manuale Cencelli come, invece, ha fatto fino ad oggi.

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