Ex consorzi, nuovo sciopero a rilento la raccolta rifiuti
Ci risiamo: di fatto incrociano di nuovo le braccia i lavoratori degli ex consorzi da bacino. Da ieri sera sono in assemblea permanente le maestranze in servizio presso le discariche e i siti di conferimento di tutta la regione. E sicuramente da oggi l’astensione dal lavoro provocherà disagi e ritardi che si ripercuoteranno sulla raccolta dei rifiuti. E non solo nel Casertano e nel Napoletano. A scatenare l’agitazione, proclamata dalle sette sigle sindacali (Slai Cobas, Sindacato Azzurro, Rdb, Assotrasporti, Fesica Confsal, Uap e Cesil), il tipo di contratto con cui, appena ventiquattr’ore prima, sono stati riassunti i 221 lavoratori degli ex bacini (dopo una sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato le due ordinanze commissariali del 2001 con cui erano stati chiamati allora in servizio). Un contratto siglato dopo un accordo stipulato mercoledì con la regia dei vertici del commissariato per i rifiuti che avevano garantito un contratto sino a dicembre. «La struttura del sottosegretario di stato vuole però assumere ex novo i lavoratori con contratto a progetto (co.co.pro) contravvenendo - accusano i sindacati - quanto concordato con le organizzazioni sindacali dove si era stabilito di prorogare i vecchi rapporti. In questo modo i lavoratori non potrebbero piu rivendicare il diritto alla continuità. Ed è inoltre previsto lo sradicamento dal territorio e la deportazione degli operai dalle altre province a Caserta». Si ricomincia daccapo, quindi, e le assemblee permanenti non verranno dichiarate concluse se non ci sarà una marcia indietro, fanno sapere le sette sigle sindacali. Intanto ieri gli assessori regionali alle Attività Produttive e all’Ambiente, Gianfranco Nappi e Walter Ganapini, hanno presentato la task force per effettuare un’operazione di ricognizione dell’intero territorio dei Regi Lagni prima di poter procedere a un intervento di riqualificazione ambientale e culturale: lavoreranno per monitorare la presenza di tutti gli scarichi, abusivi e non, e dei depositi di rifiuti prima che si proceda alla bonifica (un piano finanziato con 50 milioni di euro). E nella presentazione alla stampa l’assessore Ganapini ha rilanciato l’allarme-lavoro con il ritorno dei poteri ordinari per il ciclo dei rifiuti. «Chiedo al commissario - ha detto Ganapini - coerenza rispetto ai temi del lavoro. Non possiamo avere molteplici ordinanze discordanti sui consorzi. La dimensione corretta è quella provinciale, perchè riportare tutto ai singoli comuni è un rischio». Occorre proseguire nello «sforzo di sistema» e «mettere ordine» nella normativa soprattutto dove c’è in gioco il lavoro: «A gennaio - conclude il responsabile dell’Ambiente - la Regione già in campagna elettorale ed è importante riflettere insieme al governo per evitare che le manovre sui rifiuti possano diventare oggetto di strumentalizzazioni anche molto pesanti».