Si inasprisce lo scontro con la società affidataria Forse all’Asìa la gestione fino al prossimo appalto

Raccolta, con la Jacta è rottura

Maddaloni, servizio a singhiozzo. E il Comune vuole rescindere il contratto
2 ottobre 2009 - Giuseppe Miretto
Fonte: Il Mattino Caserta

E arriva la diffida, la messa in mora e pure la minaccia di revoca dell'appalto. Si inasprisce lo scontro con la Jacta. In prospettiva, i legali del Comune preparano addirittura la richiesta di risarcimento danni «per omessa o insufficiente raccolta dei rifiuti, infrazione al capitolato d'appalto e procurato danno ambientale». Maddaloni è l'unico territorio, su scala regionale, dove l'emergenza rifiuti non è mai cessata. Di più, il servizio di raccolta (affidato fino al 2012 alla Jacta) è oggi praticamente fermo. In attesa che venga eseguito l'ordine di ripristinare «le condizioni di piena agibilità igienica-sanitaria del territorio», si lavora per la risoluzione immediata del contratto. Ma per l'ufficialità dell'atto bisogna attendere la conclusione dei lavori del «Comitato tecnico», l'organo legale di tutela voluto dal Consiglio Comunale. Una questione di giorni. In attesa del compimento delle procedure burocratiche, il territorio è sepolto dai rifiuti. L'assessore Clemente Gorgoglio ammette: «La Jacta svolge un servizio sottodimensionato, inspiegabilmente a giorni alterni e per giunta non attivo su tutto il territorio». Ma solo le cifre possono dare l'esatta dimensione dell'emergenza. Quotidianamente, sarebbe necessario rimuovere 65 tonnellate di rifiuti. Invece, poco meno della metà viene lasciata a terra: nelle periferie e lungo le principali strade cittadine. In alternativa allo smaltimento sono state aperte tre grandi aree urbane per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti: due in via Serao (area perimetrale Iacp) e in via Caudina. Accumuli temporanei di rifiuti sono segnalati anche in via Napoli. Funziona tutto a metà. Solo tre delle sei isole ecologiche in area urbana sono operative. La raccolta porta a porta copre parte del centro storico. Se non ci sarà una bonifica straordinaria ricorrono le condizioni per la revoca dell'appalto. «Già si sono concretizzate - precisa il sindaco Farina - le condizioni per lo scioglimento anticipato del rapporto contrattuale con la Jacta». Ribaltate pure le cifre del contenzioso finanziario. «Dal 2008 - precisa Farina - questo ente non ha più accumulato debiti con la Jacta. Onorando puntualmente i trasferimenti mensili (625 mila euro), sono state fornite anche ampie garanzie sul debito pregresso». Il Comune da debitore è diventato creditore sulla base della contabilità dei disservizi e dei danni ambientali. «Anche - precisa Carlo Scalera (Verdi)- per la gran quantità di servizi innovativi mai attivati: lavaggio e spazzamento delle aree mercatali e delle aree verdi attrezzate, decespugliamento delle strade, ritardo nella consegna di attrezzature come i composter, cattivo funzionamento del sistema satellitare di controllo degli automezzi». Il dopo-Jacta avrà un solo punto fermo. Se ci sarà un nuovo appalto questo non sarà più gestito dall'Unione dei Comuni Calatia, ente avviato alla messa in liquidazione controllata. La transizione, tra vecchia e nuova gestione, potrebbe essere affidata all'Asia, la cui struttura operativa già è stata più volte coinvolta nel commissariamento temporaneo della raccolta e smaltimento dei rifiuti a Maddaloni. Improbabile invece l'affidamento in proroga all'attuale gestore.

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