Accordo per la bonifica Ecorec
«Rimuovere subito i rifiuti non interessati dall'incendio del 6 settembre nell'area dell'ex Ecorec per evitare ulteriori incidenti». Lo ha chiesto il sindaco di Marcianise, Antonio Tartaglione, nel corso dell'incontro in prefettura, convocato dal viceprefetto Franco Provolo, per analizzare i problemi esistenti e connessi agli ultimi roghi che hanno interessato il sito marcianisano e, più recentemente la discarica di Maruzzella di San Tammaro. Alla riunione hanno partecipato anche il presidente dell'Interporto Sud Europa, Salvatore Antonio De Biasio, l'amministratore giudiziario dello stabilimento Ecorec, Antonio Campolattaro, rappresentanti dei vigili del fuoco di Caserta, dell' Arpac e dell'Asl. Provolo ha invitato le parti in causa a collaborare per risolvere l'annosa controversia e per questo è stato convocato lunedì prossimo un nuovo tavolo di confronto in prefettura, al quale i soggetti interessati presenteranno una piattaforma progettuale finalizzata all'eliminazione di qualsiasi rischio di reiterazione di roghi analoghi a quello dello scorso 6 settembre. I rappresentanti dell'Ise, dal canto loro, hanno chiarito di aver già predisposto un servizio di videosorveglianza per combattere il fenomeno degli sversamenti abusivi, e dei successivi incendi. Il sindaco Tartaglione, invece, dopo aver fatto un excursus sulla situazione dell'ex Ecorec, che ha definito «una bomba ecologica da disinnescare immediatamente» ha aggiunto: «La videosorveglianza non basta da sola a scongiurare il pericolo esistente e a garantire una buona prevenzione. Per questo credo vada affiancata da un servizio di vigilanza, a cura del responsabile del sito. Inoltre, sempre nell'ottica della tutela del territorio, è opportuno rimuovere e sgomberare il materiale non interessato dal rogo dello scorso 6 settembre, giacente all'interno ed all'esterno dei capannoni, insistenti sull'area. Tali rifiuti sono già stati classificati e codificati dall'Arpac, e, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, possono essere già smaltiti, senza che si predisponga per essi un apposito piano di caratterizzazione». I vertici della società Interporto si sono impegnati ad ottemperare a questa richiesta, appena ottenuto il dissequestro temporaneo dell'area.