Appalti e bonifiche, ascoltato Gabriele

L’assessore chiamato a dare informazioni sulla gestione di 180 milioni e di 380 Lsu
29 settembre 2009 - l.d.g.
Fonte: Il Mattino

Per il momento è l’unico amministratore sentito dalla Procura come persona informata dei fatti. Corrado Gabriele, assessore regionale al Lavoro, è stato ascoltato nel corso del secondo filone d’indagine sulla gestione delle bonifiche tra Napoli e Caserta. Indagine ancora in corso, condotta dal pool mani pulite della Procura di Napoli, sezione guidata dal procuratore aggiunto Francesco Greco. S’indaga sul gruppo Jacorossi, società privata in affari con il Commissariato per l’emergenza bonifiche in Campania negli anni della grande crisi. Due i profili che hanno spinto i magistrati a svolgere accertamenti, ad ascoltare funzionari e tecnici dei Palazzi istituzionali: la gestione di 380 lavoratori socialmente utili negli anni della grande crisi, operai spesso ritratti in lunghi periodi di inattività; e una grande rete di subappalti che ha visto impegnare buona parte delle risorse pubbliche finalizzate alla riqualificazione del territorio. Diverse le ipotesi d’accusa in un fascicolo rimasto per molti versi top secret: il filone principale riguarda le transazioni del capitale pubblico dal commissariato alla Jacorossi e dal gruppo privato alle tante aziende impegnate sul fronte bonifiche. Sono state tenute gare pubbliche per gestire l’indotto dei subappalti? È questo l’interrogativo di partenza, nel corso dell’inchiesta condotta dal pm Ettore La Ragione. Un fascicolo che punta ad accertare la correttezza nella gestione di 180 milioni di euro e il complesso meccanismo che ha regolato i rapporti tra pubblico e privato nella stagione commissariale della crisi. Ma quello di Corrado Gabriele non è l’unico nome di politici e amministratori destinati ad entrare nell’inchiesta ancora in corso. Probabile infatti che venga acquisita un’interrogazione parlamentare sulla gestione delle bonifiche firmata da Tommaso Sodano, ex senatore in quota Rifondazione e grande teste d’accusa nel corso del processo a carico di commissariato e Impregilo. È di questi giorni inoltre la decisione da parte della Procura di acquisire un copioso quantitativo di documenti riconducibili ai lavori in commissione Ambiente del Senato, un dibattito che ora potrebbe fare da spunti per accertamenti e verifiche investigative. Inchiesta a tutto campo, dunque, affidata al gruppo Tutela spesa pubblica della Guardia di Finanza.

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