Ex consorzi, tutti in piazza contro duemila licenziamenti

Scatta lo sciopero a oltranza, presidio in piazza del Plebiscito A rischio i conferimenti nelle discariche della regione
28 settembre 2009
Fonte: Il Mattino


Sciopero generale di tutti i lavoratori dei consorzi di bacino e presidio permanente a Palazzo Salerno. Da oggi in piazza lavoratori degli ex consorzi di bacino dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato le due ordinanze del 2001 con cui sono stati assunti. Duemila dipendenti che rischiano il licenziamento, come a rischio da domani ci sono anche i conferimenti dei rifiuti nelle discariche. Al Plebiscito il concentramento, e al Gambrinus una conferenza stampa nella quale i sindacati (Slai Cobas, Sindacato Azzurro, Rdb, Assotrasporti, Fesica Confsal, Uap e Cesil) presenteranno anche una denuncia sulle collusioni malavitose dietro l’affare dei rifiuti. Annunciato anche uno striscione choc: «Viva i casalesi». Sciopero e presidio ad oltranza. Le comunicazioni di fine rapporto sono già partite per 221 di loro ma si teme che, alla luce della sentenza dei giudici amministrativi di secondo grado, possano scattare altri licenziamenti. Da qui il presidio in piazza del Plebiscito e lo sciopero. Si fermeranno i lavoratori delle discariche di Terzigno, di Serre, nel Salernitano e di Maruzzella, nel Casertano. Si rischiano forti ritardi nei conferimenti dell’immondizia, a macchia d’olio, in tutta la regione. Un’emergenza che si teme possa sfociare in problemi di ordine pubblico. In fase avanzata alcuni interventi per risolvere la vertenza. Dal commissariato per i rifiuti è partita infatti la proposta di un’ordinanza della presidenza del Consiglio dei ministri per garantire ai 220 lavoratori un salario sino alla fine dell’anno. Sullo sfondo anche la vertenza Asìa. L’azienda speciale del Comune di Napoli ha già assunto 350 dipendenti degli ex consorzi, ma nel bilancio in discussione da domani in consiglio comunale potrebbero emergeze nuovi problemi legati proprio ai 350 assunti. Mentre infatti non ci sonobtagli alle risorse che il Comune versa annualmente all’Asìa (170 milioni), potrebbero scattare tagli ai fondi che necessitano proprio per pagare gli stipendi ai dipendenti neo-assunti, circa 9 milioni di euro. ma le cifre dei tagli non sono ancora state ufficializzate. SEmpre sul fronte delle possibili soluzioni, il prefetto di Napoli Alessandro Pansa ha scritto una missiva urgente a 18 comuni del Napoletano. Il termine fissato dall’ordinanza è scaduto agli inizi di settembre ma quasi nessuna amministrazione ha provveduto (l’ha fatto solo Melito due giorni fa e prima Capua, Curti e Macerata Campania) a prendersi in carico i lavoratori. In bilico ci sono 1100 lavoratori (3700 in tutta la Regione nella stessa situazione). È anche per loro la manifestazione di questa mattina, con lo sciopero proclamato da sette sigle di sindacati autonomi. Una manifestazione contro gli effetti, al momento incontrollabili, della sentenza del Consiglio di stato che, di fatto, ha reso nulla circa duemila contratti di lavoro, prima di tutto.

Powered by PhPeace 2.6.4