Tre anni di denunce e accuse in commissione Ambiente

Agli atti le aggressioni subite nel casertamo dai tecnici dell’azienda
28 settembre 2009
Fonte: Il Mattino

Lo spunto dell’inchiesta, neanche a dirlo, è la Commissione ambiente del Senato, vero e proprio proscenio politico-istituzionale dove sono state ricostruite in questi anni le tante facce della crisi rifiuti in Campania. È qui che si è discusso di welfare, di politiche assistenziali per i senzalavoro, ma anche di appalti e commesse pubbliche. Ed è da qui che hanno preso le mosse gli uomini della Procura per mettere a fuoco i circuiti che hanno portato in Campania milioni erogati attraverso un doppio binario ministeriale: Lavoro e Ambiente. Domande insistenti, sostenute nel corso delle ripetute sedute dagli ex senatori Raffaele Tecce e Tommaso Sodano, e dal deputato Paolo Russo: come vengono utilizzati i 380 lavoratori socialmente utili? Come avviene l’impiego delle ditte subappaltatrici? Domande su cui sono intervenuti nel corso dei mesi anche i vertici del colosso imprenditoriale, che hanno sempre sostenuto la piena correttezza del proprio operato in Campania. Anzi: spesso sono state sottolineate le criticità del territorio campano, colpito da ripetute mobilitazioni popolari, fino a denunciare agli organi di polizia - negli anni più duri della crisi - le continue aggressioni subite dai tecnici della Jacorossi impegnati nei siti del Napoletano e del Casertano. Vicende spesso al centro di attenzione nazionale, su cui ora vanno avanti gli accertamenti della Guardia di Finanza, in una vicenda in cui è opportuno rimarcare il principio di innocenza di tutti gli organi toccati in via incidentale. È il secondo livello investigativo che coinvolge la Jacorossi. Appena qualche giorno fa, infatti, è toccato al gup Maria Laura Alfano fissare per ottobre la prima udienza preliminare al termine della prima inchiesta sulle bonifiche: in questo caso il Commissariato per le bonifiche, assieme a Regione e Provincia, viene indicato come parte offesa del presunto trattamento di rifiuti trasportati e «tombati» nel sottosuolo grazie a sistemi di codificazione ritenuti fasulli.

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