Sarà il gup di Ariano Irpino a decidere sull’eventuale rinvio a giudizio di sindaci, politici e ambientalisti

Scontri a Pustarza, l’inchiesta ad Ariano

Accolta l’incompetenza territoriale della procura di Napoli
26 settembre 2009 - Maria Elena Grasso
Fonte: Il Mattino Avellino

Ariano Irpino. «Incompetenza territoriale della procura napoletana per le vicende di Pustarza». Non può essere, pertanto, il Gup presso il Tribunale di Napoli, ma il giudice per l’udienza preliminare presso il Tribunale di Ariano a pronunciarsi sul rinvio a giudizio nei confronti del sindaco di Savignano Irpino, Oreste Ciasullo, del sindaco di Montaguto, Giuseppe Andreano, dell'ex sindaco di Ariano, Domenico Gambacorta, dell'ex sindaco di Greci, Donatella Martino, e di altri quattordici ambientalisti, tra cui Giovanni La Vita, Anselmo La Manna e Giovanni Maraia, accusati, a vario titolo, dalla procura di Napoli di interruzione di pubblico servizio, blocco stradale, istigazione alla violenza e, per La Manna, perfino di sequestro di persona. I fatti oggetto di indagine della procura napoletana sono quelli accaduti tra il febbraio e l'aprile del 2008, allo scalo di Savignano, in località Cardito di Ariano, davanti il sito della costruenda discarica di Pustarza e nel 2004 al bivio di Villanova. L'eccezione di incompetenza territoriale sollevata dall'avvocato Domenico Carchia è stata condivisa, dopo una breve camera di consiglio, dal Gup Capozzi che avrebbe dovuto pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal procuratore capo, Giandomenico Lepore. Adesso gli atti tornano alla procura arianese. In pratica i reati ipotizzati non potevano rientrare nella competenza di indagine della procura napoletana, nonostante fosse stato emesso, all'epoca dei fatti, un provvedimento legislativo dal governo Berlusconi per affidare i reati ambientali e di gestione del ciclo dei rifiuti solo alla procura napoletana. C'è soddisfazione per il risultato raggiunto da parte degli ambientalisti. «È stato dimostrato - precisa Carchia - che la nostra tesi era esatta. Non ci troviamo di fronte a casi così gravi da richiedere l'affidamento di indagine alla procura napoletana. Aspettiamo con fiducia le decisioni dei magistrati locali». «Per noi - precisa l'avvocato La Vita - contava molto il principio. Adesso si possono esaminare con maggiore serenità gli episodi oggetto di indagine». Si mostra, invece, in qualche modo rammaricato per non essere entrato nel merito della questione l'avvocato Luigi Franza, difensore dell'ex sindaco di Ariano, Domenico Gambacorta. «È prevalsa - sostiene - l'eccezione di incompetenza territoriale. Ma se ci fosse stata regolarmente la discussione sui fatti, sono sicuro che gli amministratori locali sarebbero subito usciti di scena. Non sono sicuramente responsabili dei reati ipotizzati. Vuol dire che dobbiamo attendere ancora qualche tempo per mettere la parola fine a questa vicenda». In realtà, con la trasmissione degli atti alla procura arianese, non è prevedibile in tempi rapidi una nuova presa di posizione dei magistrati del tricolle. Ci potrebbe essere anche un supplemento di indagine. Come pure non va trascurata l'altra ipotesi: un ricorso della procura napoletana per far tornare a Napoli l'indagine e la decisione del Gup.

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