Passano al nuovo ente tutti le strutture per il trattamento e le discariche esistenti

Termovalorizzatore, la partita si riapre

Dal premier poteri straordinari all’assessore provinciale Romano per costituire la società unica

26 settembre 2009 - Gianni Colucci
Fonte: Il Mattino

Rifiuti: i commissari passano a due. Dopo i poteri commissariali al sindaco De Luca per la realizzazione del termovalorizzatore, il presidente del Consiglio Berlusconi, con propria ordinanza, ha affidato poteri commissariali all’assessore provinciale all’Ambiente Giovanni Romano per realizzare la società provinciale unica per il ciclo dei rifiuti. Romano, dunque, in deroga al testo unico sulle autonomie locali, superando i poteri di giunta e consiglio provinciale, dovrà costituire la società per la provincializzazione del ciclo dei rifiuti accorpando i consorzi di bacino. In particolare, nell’ordinanza si spiega che Romano dovrà approntare lo statuto, l’atto costitutivo e il piano industriale della società provinciale, soprattutto avrà in affidamento i cespiti, dunque gli impianti e gli altri beni immobili delle società che precedentemente gestivano i rifiuti in provincia. Il commissario dovrà anche individuare il socio privato che l’affiancherà (anche in questo caso se necessario senza procedere a gara). I poteri commissariali sono necessari perchè questi interventi avvengano con la massima rapidità, anche prima della fine dell’anno. La società si occuperà dei trasporti e della logistica e degli impianti di smaltimento (per ora le discariche, le piattaforme di trasferenza, gli impianti di compostaggio e di trattamento dei rifiuti da Battipaglia, a Ostaglio, a Sardone, a Macchia Soprana). Rimane fuori la vicenda del termovalorizzatore. Se il commissario De Luca dovrà provvedere a realizzare l’impianto, chi invece dovrà gestirlo? A leggere l’ordinanza, spiega Romano, dovrebbe essere la società provinciale in via di costituzione. «Ma non era necessario leggere questa ordinanza per rispondere alla domanda. Già la legge regionale 4 del 2008 assegnava in gestione alle Provincie l’intero ciclo integrato dei rifiuti». dice. Il governo non ha ritirato i poteri al sindaco, ma Romano non si spaventa. «Non sono certo contro De Luca, ma non posso evitare di dire che in 22 mesi non è riuscito a far partire i lavori al termovalorizzatore». La gara è andata deserta... «La gara non è andata deserta - spiega Romano - a dagli atti l’esito viene definito ”infruttuoso per la non rispondenza dell’offerta economica”». Romano spiega: «Secondo la commissione, la proposta dell’Associazione temporanea di imprese composta da De Vizia, Lombardi e la società spagnola, alla richiesta di 32 milioni per il ristoro ambientale avevano risposto che non c’era garanzia delle corrispondenti 450 mila tonnellate di rifiuti. Opponendo che il ristoro economico sarebbe dovuto essere meno elevato». Ora pare che l’Associazione di imprese stia preparando un ricorso: «Il che bloccherebbe l’intero processo per anni. E siamo una provincia debole: senza termovalorizzatore e senza discariche non sapremmo dove mettere i rifiuti», dice Romano. Alla luce delle proposte di Cirielli, si prospetta un braccio di ferro tra Comune e Provincia, con l’aggravante di un «aiutino» al sindaco da parte di Berlusconi. Non avendo revocato i poteri commissariali a De Luca, intanto si crea un dualismo nella gestione dello stesso tema in capo a due amministrazioni. Ma soprattutto si lasciano due autorità con una dignità istituzionale equivalente a duellare contribuendo ad aumentare la confusione. Da una parte c’è Cirielli che, difendendo il proprio assessore, spiega: «Non c’è da guadagnare con il termovalorizzatore. Alla città serve un impianto da 300 mila tonnellate e non da 450 mila di potenzialità come dice De Luca, anche perchè sta crescendo la quota di raccolta differenziata. Ma ci sono le ecoballe da smaltire». Dall’altro lato De Luca invece punta a realizzare un’opera che possa anche avere ritorni economici per le casse comunali. «Siamo pronti ad una nuova gara - dice l’assessore comunale all’Ambiente Gerardo Calabrese - ma deve essere il governo a dire chi deve gestire l’impianto».

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